Lampedusa: Save the Children, decine di bambini e donne sul barcone giunto nella notte
“Ci sono bambini anche molto piccoli, di pochi mesi e molte donne e nuclei familiari fra i migranti sbarcati questa notte. Abbiamo avuto modo di avere dei primi colloqui e l’impressione è di persone molto provate e scioccate da quanto accaduto, perché tra i morti c’erano amici e conoscenti. Oltre ai bambini piccoli ci sono anche dei 10 adolescenti non accompagnati con cui avremo modo di parlare più a lungo nelle prossime ore. Adesso è importante che possano riposare e avere un minimo di ristoro dopo un viaggio così terribile in cui hanno visto morire delle persone e dopo essersi lasciati alle spalle un paese in guerra. Alcuni dei migranti ci hanno raccontato che i bombardamenti rendono sempre più difficile rimanere in Libia ma anche partire e raggiungere i porti”.
E’ il commento di Tareke Brhane, mediatore culturale di Save the Children a Lampedusa, che stamattina ha visto e incontrato alcuni dei minori e nuclei familiari giunti nella notte con un barcone salpato dalla Libia e a bordo del quale sono stati ritrovati i cadaveri di 25 migranti.
In totale sono 270 i superstiti, tra cui 37 minori di cui 27 bambini da 0 a 6 anni, 33 donne. I minori e le famiglie sono originari della Somalia e dell’africa subasahariana, in particolare Nigeria, Ghana. Sono partiti da Tripoli sabato.
“Ormai sono mesi che si susseguono gli arrivi di profughi dalla Libia a Lampedusa. Persone e bambini che affrontano viaggi drammatici e rischiosissimi . Non possiamo continuare ad assistere a tragedie del mare come quella di questa notte”, ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children in Italia.
Save the Children rinnova l’appello ad aprire urgentemente corridoi umanitari in Libia e a mettere al primo posto delle scelte dei governi la tutela della popolazione civile, a partire dai bambini.
Molti profughi provenienti dalla Libia, originari dei paesi del Corno d’Africa, oggi sono ai confini in Tunisia, nei campi di accoglienza dove anche Save the Children è presente a tutela dei minori.
“Per evitare che si consumino altri drammi del mare, chiediamo che venga studiata la possibilità di operare un immediato trasferimento in Europa ed in Italia dei profughi che già nei campi di accoglienza sono riconosciuti meritevoli di protezione internazionale, secondo un piano di resettlement concordato con le comunità locali, dando priorità ai minori soli, alle donne con bambini e agli altri soggetti vulnerabili” continua Valerio Neri. “Evitiamo, almeno per loro, altri viaggi e altre morti.”
Sono oltre 2000 i minori sbarcati a Lampedusa dall’inizio della crisi e trasferiti in comunità alloggio o in strutture di accoglienza temporanea sul territorio italiano.
Save the Children è presente a Lampedusa con un team di operatori legali e mediatori culturali, impegnati a fornire ai minori in arrivo – sia non accompagnati che accompagnati - informazioni, supporto legale, mediazione culturale.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia, Tel. 06.48070023-71-001;
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it
E’ il commento di Tareke Brhane, mediatore culturale di Save the Children a Lampedusa, che stamattina ha visto e incontrato alcuni dei minori e nuclei familiari giunti nella notte con un barcone salpato dalla Libia e a bordo del quale sono stati ritrovati i cadaveri di 25 migranti.
In totale sono 270 i superstiti, tra cui 37 minori di cui 27 bambini da 0 a 6 anni, 33 donne. I minori e le famiglie sono originari della Somalia e dell’africa subasahariana, in particolare Nigeria, Ghana. Sono partiti da Tripoli sabato.
“Ormai sono mesi che si susseguono gli arrivi di profughi dalla Libia a Lampedusa. Persone e bambini che affrontano viaggi drammatici e rischiosissimi . Non possiamo continuare ad assistere a tragedie del mare come quella di questa notte”, ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children in Italia.
Save the Children rinnova l’appello ad aprire urgentemente corridoi umanitari in Libia e a mettere al primo posto delle scelte dei governi la tutela della popolazione civile, a partire dai bambini.
Molti profughi provenienti dalla Libia, originari dei paesi del Corno d’Africa, oggi sono ai confini in Tunisia, nei campi di accoglienza dove anche Save the Children è presente a tutela dei minori.
“Per evitare che si consumino altri drammi del mare, chiediamo che venga studiata la possibilità di operare un immediato trasferimento in Europa ed in Italia dei profughi che già nei campi di accoglienza sono riconosciuti meritevoli di protezione internazionale, secondo un piano di resettlement concordato con le comunità locali, dando priorità ai minori soli, alle donne con bambini e agli altri soggetti vulnerabili” continua Valerio Neri. “Evitiamo, almeno per loro, altri viaggi e altre morti.”
Sono oltre 2000 i minori sbarcati a Lampedusa dall’inizio della crisi e trasferiti in comunità alloggio o in strutture di accoglienza temporanea sul territorio italiano.
Save the Children è presente a Lampedusa con un team di operatori legali e mediatori culturali, impegnati a fornire ai minori in arrivo – sia non accompagnati che accompagnati - informazioni, supporto legale, mediazione culturale.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia, Tel. 06.48070023-71-001;
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