Madagascar: i bambini rischiano di morire di fame e povertà a causa della siccità e dell’invasione delle locuste. Un bambino su sei al di sotto dei 5 anni soffre di malnutrizione acuta, nelle aree più colpite sono uno su quattro.

In Madagascar, paese colpito dalla peggiore crisi alimentare delle ultime due generazioni, le famiglie che vivono al sud sono sull’orlo della fame e i bambini rischiano di morire di inedia. Ad oggi il Paese sta affrontando la peggiore siccità degli ultimi 40 anni, causata da anni di scarse piogge e intensificata da tempeste di sabbia e invasioni di locuste. Un bambino su sei al di sotto dei 5 anni soffre di malnutrizione acuta e nei sei distretti più colpiti la percentuale sale a un bambino su quattro. Questo l’allarme di Save the Children - l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro - che avverte che senza un intervento urgente le famiglie non riusciranno più a sfamare i loro figli.

Tsaravolae, 19 anni, madre di Rovasoa, raccoglie e vende acqua e patate dolci ma riesce a guadagnare i soldi appena sufficienti per un pasto al giorno. Suo padre Nerake, 58 anni, ha raccontato a Save the Children che dopo un breve periodo di pioggia aveva raccolto l'acqua piovana per venderla ad altri agricoltori e con i soldi guadagnati ha comprato semi di fagioli. Tuttavia, poco dopo la semina uno sciame di locuste ha distrutto l’intero raccolto. “Capita che se un giorno non abbiamo soldi per permetterci il cibo non mangiamo. Eravamo così malnutriti che non riuscivo più ad allattare mio figlio Manolantsoa” racconta Voatsazoe, 45 anni, moglie di Nerake, che ha nove figli tra cui il più piccolo di appena 2 anni.

Molte famiglie che un tempo dipendevano dall'agricoltura si sono spostate nelle città vicine, mettendo sotto pressione le risorse già scarse. Save the Children ha inviato un team nel sud del Madagascar per fornire sostegno in denaro a 1600 famiglie a Ambovombe, con l'obiettivo di supportare almeno 30.000 persone tra cui almeno 18.000 bambini e garantire l’accesso a cibo nutriente e tutela dell'infanzia ai bambini e alle loro famiglie.

“Vediamo persone che prendono l'acqua dalle pozzanghere per strada o usano quella di bacini stagnanti per bere e cucinare. Genitori e figli a volte camminano per chilometri ogni giorno per raccogliere l'acqua e venderla e per portare in tavola una ciotola di riso o qualche tubero. Un pasto al giorno non è sufficiente per un adulto e di certo non lo è per i bambini in crescita. Inoltre, l'alto tasso di natalità e di gravidanze adolescenziali rende le famiglie ancora più vulnerabili” spiega Yvonne Arunga, direttrice nazionale di Save the Children in Kenya e in Madagascar. “Questa è una crisi dimenticata e sottofinanziata che colpisce soprattutto i bambini che non hanno accesso ai nutrienti essenziali per la crescita e all’istruzione a causa della fame e dell'impossibilità dei loro genitori di pagare le tasse scolastiche. Il denaro e il cibo distribuiti sono appena sufficienti per aiutare le persone a sopravvivere e stare in piedi, ma a malapena sufficienti per aiutarle a riprendersi o a considerare mezzi di sussistenza alternativi. Vediamo bambini affamati e con gli occhi spenti che rovistano in cerca di un avanzo da mangiare. Come può il mondo non vedere tutto questo?”.

La crisi in Madagascar arriva in un momento in cui il mondo sta affrontando la più grande crisi alimentare del 21° secolo, con circa 5,7 milioni di bambini sotto i 5 anni sull'orlo della fame in tutto il mondo, mentre altri 13 milioni di minori devono far fronte all’insicurezza alimentare. Una combinazione letale di Covid-19, conflitti e impatto della crisi climatica ha portato i livelli di fame e malnutrizione a un livello mondiale mai raggiunto prima e, se non si agisce immediatamente, migliaia di bambini potrebbero morire di fame, invertendo decenni di progressi.

Save the Children chiede ai governi di finanziare urgentemente la risposta in Madagascar e sostenere i servizi sanitari e nutrizionali per i bambini nei distretti più colpiti, compreso il trattamento della malnutrizione acuta. L'Organizzazione esorta i donatori a dare priorità agli aiuti e all'assistenza umanitaria tramite denaro e voucher per le famiglie per evitare un crollo totale dei mezzi di sussistenza e salvare vite umane. Save the Children chiede inoltre ai donatori di garantire che i bambini siano al sicuro durante questa crisi e di riconoscere l'aumento del rischio di violenze e abusi contro i minori a causa delle crescenti pressioni sulle famiglie.

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