Mafia: Più di 100 mila le bambine, i bambini e gli adolescenti che attualmente vivono in uno dei Comuni sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata

Sono più di 100mila le bambine, i bambini e gli adolescenti che vivono in uno dei Comuni sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata [1]. Dove le istituzioni locali colludono col sistema mafioso c’è una perdita enorme in termini di servizi a sostegno dei bambini. I Comuni sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata sono solo la punta dell’iceberg di una ampia e pervasiva cultura mafiosa che mina alle radici le opportunità di crescita dei bambini in tante parti d’Italia. 

Dove cresce la povertà minorile e, in particolare, la povertà educativa più spesso arrivano le reti di criminalità organizzata, con un sistema di ricatti, imposizioni e reclutamenti che segna per sempre il destino dei ragazzi. Per contrastare alle radici questo fenomeno è fondamentale promuovere opportunità educative, rafforzando la scuola, gli spazi di aggregazione e culturali e i servizi sul territorio. 

“In questi giorni in cui celebriamo un passo importante per la giustizia come l'arresto di Matteo Messina Denaro è necessario ricordare a tutti noi che il miglior investimento per prevenire e contrastare le mafie è quello sull’educazione”, ha commentato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia – Europa di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare la vita delle bambine e dei bambini e garantire loro un futuro. “La lotta alle mafie impone una grande sfida educativa: trasformare concretamente i territori ad alta densità criminale in aree ad alta densità educativa. Il paradosso che viviamo oggi in Italia è che proprio nelle aree dove si concentra la povertà minorile, anche la rete dei servizi educativi è più povera, senza scuole con mense, palestre e tempo pieno e attività educative diffuse. Questo accentua le diseguaglianze, lasciando spazio alle organizzazioni criminali che desertificano quartieri e città”, conclude Raffaela Milano. 

Per spezzare questo circolo vizioso, Save the Children è attiva nei territori del Paese più difficili, in rete con le associazioni, le scuole e le altre agenzie educative attraverso azioni concrete, come i “Punti Luce” e la rete Fuoriclasse, per assicurare ai bambini e agli adolescenti opportunità educative indispensabili per costruire il futuro in modo aperto, dando corso ai propri talenti e aspirazioni. 

 [1] Si tratta di 24 Comuni 

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