Messico: aperti spazi a misura di bambino nei rifugi per offrire sostegno e protezione a Città del Messico e Puebla
Sta crescendo di ora in ora la preoccupazione per i bambini, almeno cinque, ancora intrappolati sotto le macerie di una delle scuole crollate a causa del terremoto di ieri a Città del Messico. Mentre si sta facendo ogni sforzo possibile per cercare di estrarre una ragazzina dalle macerie sotto le quali hanno perso la vita più di 20 bambini, le autorità locali e i soccorsi sono in difficoltà a causa delle proporzioni del disastro, e si teme che il numero delle vittime, oltre 200, sia purtroppo destinato a salire nelle prossime ore.
Nella capitale e nelle altre aree colpite i bambini sono fortemente spaventati, in molti casi per aver visto le loro case o scuole distrutte o gravemente danneggiate, in altri per aver visto amici o familiari morti o travolti dalle macerie.
“Non sappiamo ancora quante persone siano state costrette a sfollare dopo questo terremoto, il secondo nell’ultimo mese, ma molte famiglie con i loro bambini dormono nei rifugi e tutte le scuole sono state chiuse. Siamo molto preoccupati che alcuni bambini possano essersi ritrovati separati dalle loro famiglie a seguito del caos dei primi momenti, e siano rimasti soli e in condizioni di particolare vulnerabilità e rischio,” ha dichiarato Ivonne Piedras, portavoce di Save the Children Mexico.
Save the Children ha immediatamente predisposto alcuni spazi a misura di bambino nei rifugi nella capitale e a Puebla, dove offre protezione e sostegno ai bambini che hanno perso tutto e sono spaventati, soprattutto di notte, dalle scosse di assestamento che si susseguono. L’Organizzazione sta operando anche nell’area di Oaxaca e nel supporto alle persone colpite dal precedente terremoto nel quale sono morte 90 persone e sono state distrutte 200 scuole.
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