Migranti, naufragio: morti di bambini in mare sono oltraggio all’umanità intera

“L’ennesima tragedia del mare avvenuta nelle scorse ore non può che metterci di fronte alle nostre responsabilità. I bambini che hanno perso la vita scappando da violenza e miseria, sono un oltraggio all’umanità intera”, ha affermato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children, commentando la notizia del naufragio a largo delle coste libiche diffusa in queste ore.

Save the Children, l’organizzazione internazionale indipendente dedicata dal 1919 a salvare i bambini e a tutelarne i diritti, ritiene assolutamente inaccettabile che l’Europa rimanga inerme di fronte alla tragedia che continua a consumarsi alle sue porte. 

Da gennaio 2017 risultano essere più di 1.250 i migranti morti o dispersi nel Mediterraneo Centrale[1], quasi un terzo in più rispetto all’anno precedente. 1 persona su 4 tra le vittime e i dispersi potrebbe essere una donna o un minore, ma sappiamo che nei naufragi sono proprio loro i più vulnerabili e il numero potrebbe pertanto essere maggiore.

“In coerenza con la propria missione fondativa, Save the Children sta lavorando per salvare vite umane in mare. Ma tale azione non è più sufficiente. Occorre uno sforzo congiunto in cui il rispetto dei diritti umani sia il fondamento di ogni azione”.

“È indispensabile che la comunità internazionale, e in primo luogo l’Europa, moltiplichi gli sforzi per realizzare vie di accesso sicure dalle aree di crisi o di transito, per evitare che decine di migliaia di persone continuino a vedersi costrette ad affidarsi ai trafficanti, mettendo in serio pericolo la propria vita, per attraversare il Mar Mediterraneo”.

Secondo le stime di Save the Children dall'inizio dell'anno al 21 maggio sono arrivati via mare in Italia oltre 48.500 migranti, fra cui più di 7.100 minori la maggior parte dei quali sono non accompagnati (almeno 6.200).

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[1] Fonte: OIM