Minori Migranti: approvato il protocollo

“È molto importante la decisione assunta oggi dalla Conferenza delle Regioni in materia di accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati. Ci sono infatti ancora casi in cui questi ragazzi vengono erroneamente identificati come maggiorenni, spesso privandoli dei diritti di protezione previsti per loro”. Commenta così Raffaela Milano, Direttore dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, l’approvazione di un protocollo sul tema presso la Conferenza delle Regioni odierna.

Se un minore è in possesso di un documento anagrafico, o può riceverne copia dal paese di origine, e se, anche in mancanza di documenti, non sussistono fondati dubbi rispetto all’età dichiarata, non è necessario sottoporlo a un esame medico per accertarne l’età. L’esame radiografico del polso, inoltre, non può essere l’unico strumento medico nella valutazione dell’età anagrafica– spiega l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e tutelarne i diritti -  a fronte di un margine di errore di due anni in più o in meno. Inoltre, per soggetti di cui non si conosce la storia clinica e che potrebbero essere stati affetti da patologie che hanno influito sulla loro crescita, questo margine diventa ancora più ampio.

 “Secondo le informazioni che abbiamo raccolto in Sicilia, dall’inizio del 2016, solo 4 sui 40 soggetti per i quali è stata attivata una procedura sommaria di accertamento dell’età, sono stati riconosciuti come minorenni attraverso l’esame radiografico”, spiega Raffaela Milano. “Tra i rimanenti, in due casi l’invio di documenti attestanti la minore età ha sconfessato l’esito dell’esame radiografico che li aveva dichiarati maggiorenni”.

Segnaliamo dunque la necessità di procedure omogenee e standardizzate per l’accertamento dell’età dei minori stranieri, atte a garantire il rispetto dei loro diritti prima, durante e dopo l’accertamento.

“In almeno sette casi i presunti minori sono stati destinatari di un foglio di via e in altri nove casi riguardanti migranti nigeriane, nonostante queste si dichiarino maggiorenni, sussiste un dubbio rispetto alla loro minore età e un grave rischio di abuso e sfruttamento a seguito del mancato riconoscimento come minorenni tramite esame RX.”, afferma Raffaela Milano. “Erronee procedure in materia di identificazione anagrafica e accertamento dell’età possono avere conseguenze gravi, poiché nei confronti di minori non riconosciuti come tali possono essere intrapresi provvedimenti per trattenerli in centri per migranti, fino ad arrivare alla loro espulsione. Senza contare la mancata protezione da violenza, tratta e sfruttamento a cui i minori devono avere diritto”.

L’Organizzazione chiede l’immediata calendarizzazione in commissione Affari Costituzionali del ddl 1658 in materia di protezione e accoglienza dei minori migranti, che disciplina in maniera organica le ipotesi di accertamento dell’età. Nelle more dell’adozione del provvedimento, chiediamo inoltre la rapida sottoscrizione di un accordo in sede di Conferenza Unificata Stato-Regioni per l’approvazione del Protocollo per l’identificazione e per l’accertamento olistico multidisciplinare dell’età dei minori non accompagnati, oggi approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

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