Mortalità infantile: Save the Children, 350 milioni di bambini al mondo non vengono visitati da un operatore sanitario in tutta la loro vita. Ciad e Somalia i paesi in fondo alla classifica per numero e impatto dell’operato degli health workers

Al mondo 350 milioni di bambini non verranno mai visitati da un operatore sanitario(1), sia esso un dottore, un infermiere o un semplice operatore di comunità, nel corso di tutta la loro vita (2). Eppure la presenza e l’intervento di un operatore sanitario può fare la differenza fra la vita e la morte di un bambino: si stima infatti che dove ce ne sono troppo pochi, un bambino rischia cinque volte di più di perdere la vita prima di aver compiuto 5 anni.

Gli operatori sanitari sono una risorsa cruciale nella battaglia contro la mortalità infantile. Cruciale ma al momento insufficiente(3): ci sarebbe bisogno infatti di 3.500.000 operatori sanitari in più, incluse 350.000 ostetriche. Ciad e Somalia i paesi maglia nera per numero di operatori sanitari e per il loro impatto nell’assistenza ai bambini, alla nascita e negli anni successivi. Un quarto del peso delle malattie mondiali grava sull’Africa, ma sul continente lavora solo il 3% dei dottori, delle infermiere e delle ostetriche del mondo.

A sostenerlo è Save the Children nel rapporto "ACCESSO VIETATO - Perché la grave carenza degli operatori sanitari ostacola il diritto alla salute dei bambini", in occasione del rilancio - dal 4 ottobre in Italia - della Campagna Every One, per dire basta alla mortalità infantile. Cioè all’assurda morte, ogni anno nel mondo, di quasi otto milioni di bambini sotto i 5 anni, 1 ogni 4 secondi - di cui oltre il 70% avviene nel primo anno di vita e il 40% nel primo mese - che perdono la vita per cause banali: la maggior parte di queste morti è dovuta infatti a poche, prevenibili e curabili malattie. In particolare, complicazioni pre e post parto (21%), polmonite (18%), malaria (16%), diarrea (15%)(4).

A queste malattie va poi aggiunto l’impatto della malnutrizione, un killer nascosto e concausa di un terzo dei decessi infantili(5).

Quasi la metà della mortalità infantile si concentra nell’Africa sub sahariana (49%), e nell’Asia meridionale (33%), dove rispettivamente 1 bambino su 8 e 1 bambino su 15 muoiono prima di compiere i 5 anni(6). In termini assoluti, metà di queste morti avviene in 5 Paesi: India (che da sola conta il 30% del numero dei decessi infantili), Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Pakistan e Cina.

Questa fotografia già drammatica, inoltre, non tiene conto delle recenti emergenze che hanno avuto un impatto devastante in alcune aree. Basti pensare a quella nel Corno d’Africa che ha già provocato la morte di decine di migliaia di bambini in paesi come Somalia ed Etiopia che già avevano tassi di mortalità infantile molto alti, o quella in Pakistan, dove nelle aree colpite dall’alluvione, Save the Children ha rilevato un tasso di malnutrizione dei bambini del 23%.

La campagna Every One di Save the Children
“Aumentare il numero degli operatori sanitari e impiegare meglio quelli esistenti” è il messaggio martellante che accompagna il rilancio in Italia della Campagna Every One di Save the Children per fermare la mortalità infantile. L’importante campagna, partita nel 2009, vede l’organizzazione impegnata direttamente a salvare la vita di 2.500.000 bambini entro il 2015 in 38 paesi poveri dove il problema è particolarmente grave, a raggiungere con programmi di salute e nutrizione circa 50 milioni di donne in età fertile e bambini, e a mobilitare 60 milioni di sostenitori in tutto il mondo. Save the Children Italia in particolare è impegnata a sostenere direttamente progetti nell’ambito della salute e nutrizione materno-infantile in Egitto, Malawi, Uganda, Etiopia, Mozambico, India e Nepal.

La Campagna potrà essere sostenuta dal 4 ottobre al 6 novembre donando 2 euro con un sms al numero 45509 dai cellulari TIM, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile, CoopVoce e Tiscali o chiamando lo stesso numero da rete fissa TeleTu, mentre si potrà contribuire con 2 o 5 euro chiamando da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb e Tiscali.

L’indice degli operatori sanitari
Per assicurare un’assistenza sanitaria di base, si stima occorrano 23 operatori sanitari ogni 10.000 persone(7). Tuttavia 61 paesi - di cui 41 in Africa - sono ben al di sotto di questa soglia(8).
In particolare in 20 di essi - secondo il nuovo Indice degli Operatori Sanitari di Save the Children, che prende in considerazione 3 parametri, cioè il numero di operatori sanitari, la percentuale di bambini che ricevono 3 dosi di vaccino per difterite, pertosse e tetano, il tasso di parti assistiti da personale specializzato - la densità di health worker e il loro impatto è il più basso in assoluto. Ciad e Somalia sono in fondo alla lista delle nazioni “maglia nera”(9). La drammatica conseguenza è - rileva Save the Children - che un bambino bisognoso di cure e assistenza, dal momento della nascita in poi, corre in tali nazioni un rischio 5 volte maggiore di morire rispetto ai paesi in cima all’indice stilato dall’organizzazione (Svizzera, Finlandia, Irlanda, Norvegia).

“Gli operatori sanitari sono il cardine di qualsiasi servizio sanitario. Senza di loro, non si possono somministrare i vaccini, prescrivere medicinali salvavita, dare consigli per la pianificazione delle nascite e l’assistenza alle donne durante il parto. Senza operatori sanitari, malattie come la polmonite e la diarrea – che possono essere trattate facilmente da chi ha la giusta formazione ed equipaggiamento – diventano mortali, soprattutto per i bambini piccoli o neonati e tanto più se questi bambini e le loro mamme vivono in aree rurali, più difficilmente raggiungibili. Solo gli operatori sanitari di comunità, cioè operatori non professionali reclutati dalla stessa comunità nella quale sono poi chiamati a fornire assistenza sanitaria di base, sono in grado di intervenire anche nelle comunità più povere e più distanti dagli ospedali e dai servizi sanitari.”, spiega Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia.

Se si prende in considerazione solo il rapporto tra numero di operatori sanitari e numero di abitanti, la situazione appare altrettanto disastrata. A titolo di esempio, in Somalia si contano 1,5 operatori sanitari ogni 10.000 persone a fronte di 1 bambino su 5 che muore prima di aver compiuto i cinque anni di età(10). In Etiopia il rapporto è di 2,6 su 10.000 persone, a fronte di un tasso di mortalità infantile di 1 bambino ogni 10. Al contrario la Norvegia conta oltre 188 tra dottori, infermieri e ostetriche ogni 10.000 abitanti, con un rapporto di un operatore sanitario ogni 53 abitanti. In Guinea, Somalia e Niger, il rapporto è rispettivamente di 1 operatore ogni 7.143, 6.667 e 6.250 abitanti(11).

“Il 4° e 5° obiettivo del Millennio, cioè la riduzione di due terzi della mortalità infantile e dei tre quarti di quella materna entro il 2015, non potranno essere raggiunti finché bambini e mamme non potranno contare sull’assistenza e la cura di operatori sanitari quando ne hanno bisogno. Ad oggi ne mancano all’appello 3.500.000, il che significa che 1 miliardo di persone nel mondo non vedono un operatore sanitario nel corso della loro vita”, sottolinea Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children Italia.

“Per questo Save the Children, nell’ambito della campagna Every One, si sta impegnando ai massimi livelli e in tutte le sedi per convincere i governi dei paesi dove più alta è la mortalità infantile ma anche i paesi donatori, inclusa l’Italia, a risolvere il problema dell’inadeguatezza di una risorsa cruciale. Save the Children stima che se solo ci fossero 350.000 ostetriche in più e ad ogni parto assistesse un operatore sanitario qualificato, 1,3 milioni di neonati potrebbero essere salvati”.

Secondo Save the Children le principali azioni da intraprendere subito sono:
- reclutare più operatori sanitari con un ampio spettro di qualifiche;
- impiegare meglio gli operatori sanitari esistenti per raggiungere i bambini più vulnerabili;
- assicurarsi che tutti gli operatori sanitari ricevano uno stipendio adeguato, per evitarne la migrazione dai
paesi di origine;
- dedicare più fondi all’assistenza sanitaria e impiegarli in modo più efficace.

“Save the Children sta cercando di fare la sua parte”, spiega ancora Valerio Neri. “Nel 2010 ha supportato la formazione di quasi 85.000 operatori sanitari nei paesi in via di sviluppo e l’obiettivo è di arrivare a 400.000 entro il 2015. Inoltre, nell’ambito della campagna Every One, stiamo portando avanti programmi a sostegno della salute di bambini e madri, prima durante e dopo il parto e programmi per la nutrizione materno-infantile. Nel concreto supportiamo e approvvigioniamo ambulatori medici e ospedali, promuoviamo pratiche come l’allattamento esclusivo al seno, aiutiamo nella pianificazione familiare le giovani coppie, distribuiamo micronutrienti e supportiamo centri nutrizionali per bambini con problemi anche di grave malnutrizione, diamo supporto economico a donne e famiglie, promuoviamo sistemi agricoli e coltivazioni in grado di produrre cibo in quantità e costi adeguati alle esigenze delle madri e delle comunità più povere”.

Il palloncino rosso in tour per l’Italia partendo da Piazza del Campidoglio, l’sms solidale e tanti testimonial con Every One
Non lasciamoli andare. Basta un respiro per salvare un bambino. E' lo slogan di quest'anno della Campagna Every One, la cui creatività porta la firma di Roncaglia & Wijkander, il cui simbolo è ancora una volta il palloncino rosso - con scritto Save Me - che ciascuno di noi potrà gonfiare, a rappresentare simbolicamente un bambino che ognuno può contribuire a tenere in vita dandogli un po’ del proprio respiro. E una grande scritta Save Me composta da oltre 1.000 palloncini ha dato il via ufficialmente – il 4 ottobre a Roma in Piazza del Campidoglio, con il supporto del Comune di Roma – al rilancio della Campagna Every One, a cui hanno preso parte anche 100 bambini dell’Istituto Comprensivo Palombini di Roma insieme ai calciatori dell’ACF Fiorentina e ad altri testimonial dell’organizzazione. I bambini hanno svolto delle attività ludico-motorie e realizzato dei disegni in cui hanno rappresentato un viaggio verso i paesi dove il problema della mortalità infantile è più acuto, elaborando alla fine uno slogan e assegnando un nome al pulmino a bordo del quale hanno svolto il viaggio virtuale. Quindi, hanno gonfiato i palloncini e li hanno depositati in un grande contenitore che simboleggia l’impegno della città nella lotta alla mortalità infantile.
E da Piazza del Campidoglio è iniziato il viaggio del Palloncino rosso. La novità di quest’anno è infatti che il palloncino rosso, simbolo di Every One, percorrerà in lungo e in largo l’Italia a bordo di un pulmino, per mobilitare quante più persone possibile nella sfida alla mortalità infantile. Roma, Firenze, Trieste, Pisa, Pescara, Venezia, Milano, Torino, Genova, Cagliari, Palermo, Bari, Napoli, le principali tappe del tour del palloncino, che vedranno la partecipazione - insieme ai supporter e testimonial della campagna - anche di istituzioni locali, testimonial, partner e centinaia di bambini.

Il viaggio, realizzato in collaborazione con UISP ( Unione Italiana Sport Per tutti) e CSI (Centro Sportivo Italiano), potrà essere seguito in diretta sul sito www.palloncinorosso.it e sui principali social network.

Inoltre dal 4 ottobre al 6 novembre sarà attivo un sms solidale per donazioni a favore della campagna di Save the Children: sarà possibile donare 2 euro inviando un sms al numero 45509 dai cellulari TIM, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile, CoopVoce e Tiscali o chiamando lo stesso numero da rete fissa TeleTu, mentre si potrà contribuire con 2 o 5 euro chiamando da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb e Tiscali.

L’iniziativa ha ricevuto il sostegno di numerosi testimonial d’eccezione, come Christiane Filangieri, Fabrizio Frizzi, Flavio Insinna, Giobbe Covatta, Nicolas Vaporidis, Caterina Balivo, Carlotta Natoli, Pietro Sermonti, Vinicio Marchioni, Andrea Sartoretti, Filippo Nigro, Tosca D’Aquino, Emilio Solfrizzi, Laura Chiatti, Gaia De Laurentis, Margot Sikabonyi, Danilo Brugia, Roberta Capua, Massimiliano Rosolino, Caterina Guzzanti, Enrico Silvestrin, Alessia Marcuzzi, Francesco Facchinetti, Marco Baldini, le Stelle Olimpiche e l’ACF Fiorentina, che scende in campo con il logo di Save the Children sulle maglie. Alcuni di essi hanno girato lo spot della Campagna e vissuto un’esperienza diretta visitando i progetti di Save the Children in Egitto, Etiopia, Malawi, Mozambico, Uganda, India e Nepal.

Tra i testimonial anche alcuni dei conduttori di Radio Rai Due che, nell’ambito della partnership con Save the Children, rilanceranno approfondimenti e lanci nelle proprie trasmissioni: Marco Presta e Antonello Dose del Ruggito del Coniglio, Micaela Andreozzi e Federica Gentile di Brave Ragazze, Luca Barbarossa per Radio2 Social Club, Chiara Gamberale di Io, Chiara e l’Oscuro e Max Giusti per Super Max, sono stati fotografati con il palloncino rosso, simbolo della campagna e la maglietta con l’sms solidale.

I partner della campagna
Le aziende: ACE Europe, ACF Fiorentina, Acqua Lete, Autostrade per l’Italia, Barilla, Bonelli Erede Pappalardo, Cartiere del Garda, Claro Italia, Corio Italia, De Cecco, Galata Edizioni ed Erredi Grafiche Editoriali, Gruppo Credem, Fila, Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza, OVS Industry, Procter & Gamble, Sisal. Gli operatori telefonici: TIM, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile, CoopVoce, Telecom Italia, Infostrada, Fastweb, TeleTu, Tiscali. I partner della Comunicazione: AC&P, Ansa, Artigrafiche, Diva Universal, DRAFTFCB, DotNext, Ecoradio, Famiglia Cristiana, Frozenfrogs, Gazzetta dello Sport, Gruppo Editoriale L’Espresso, IGPDecaux, INC- Istituto Nazionale per la Comunicazione, LA7, LA7d, Mediafriends Onlus, Metro, Outside Daniele Fiore, Paofilm, Qrnet, Radio Capital, Radio Deejay, Radio Globo, Radio Kiss Kiss, Roncaglia & Wijkander, Segretariato Sociale Rai, Sky, Telesia, Telpress.

Il calcio contro la mortalità infantile
Rinnovata anche per la stagione sportiva 2011-2012 la partnership fra ACF Fiorentina e Save the Children. La squadra viola continuerà a portare sulle maglie il logo della onlus, a promuovere iniziative di sensibilizzazione e raccolta-fondi con il coinvolgimento del pubblico e dei suoi sostenitori, come l’album di figurine appena presentato, nonché a sostenere i progetti dell’organizzazione con un’importante donazione, che finanzierà quest’anno i lavori di ampliamento dell’ospedale di Karat, capitale del distretto di Konso, nel Sud-Ovest dell’Etiopia.

La Federazione Italiana Gioco Calcio per il secondo anno si schiera con Save the Children: il palloncino rosso simbolo della campagna, nel suo viaggio, l’11 ottobre arriverà a Pescara nelle mani del CT della Nazionale Italiana di Calcio, Cesare Prandelli. Il supporto della FIGC si sostanzierà in un videomessaggio del CT Prandelli, un crawl a sostegno della donazione per Every One durante la partita e la trasmissione dello spot della campagna sul maxi schermo dello stadio. Inoltre, sempre a Pescara nell’ambito di Vivoazzurro in occasione del Grassroots festival della Fifa, il pomeriggio del 10 ottobre, i 600 ragazzi che parteciperanno ai giochi, con in mano un palloncino rosso, daranno vita ad una coreografia al centro del campo per lanciare un messaggio contro la mortalità infantile.

Anche la Lega Serie A aderisce alla Campagna Every One, promuovendo sui campi di calcio l’iniziativa “Diamo un calcio alla mortalità infantile” e dedicando così il weekend di campionato del 15 e 16 ottobre alla promozione della campagna.
Il palloncino rosso sul red carpet della Festa Internazionale del Cinema di Roma
Una delle serate della kermesse si “tingerà di rosso” per Save the Children: le star del film in programmazione percorreranno il red carpet tenendo in mano il palloncino rosso, insieme ai tanti testimonial dell’Organizzazione, per sostenere la battaglia contro la mortalità infantile.

OVS Industry per Every One.
Anche per il 2011 OVS Industry ha deciso di sostenere fortemente Every One mettendo a disposizione di Save the Children l’intera rete dei propri punti vendita presenti in tutte le province italiane dove dal 4 ottobre fino al 6 novembre tutti potranno donare in favore della campagna. Grazie alle donazioni raccolte, OVS continuerà a sostenere un progetto di intervento pluriennale sulla salute materno-infantile in Mozambico, nella provincia di Gaza.

Sono disponibili foto in alta definizione e immagini  con storie di bambini coinvolti nei progetti di Save the Children.
Sono disponibili foto e immagini dei testimonial con il palloncino rosso, dell’installazione e dell’evento in Campidoglio.
E’ disponibile la mappa del viaggio del palloncino rosso e il logo del viaggio

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia, tel. 06.48070023-081-001-071
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it , www.palloncinorosso.it

Download:
- Scarica il rapporto "ACCESSO VIETATO - Perché la grave carenza degli operatori sanitari ostacola il diritto alla salute dei bambini"
-
Scarica il rapporto "Non lasciamoli andare - ridurre la mortalità infantile è possibile"

Note
1 L’OMS definisce operatori sanitari ‘quanti si impegnano nella protezione o nel miglioramento della salute della popolazione’. In particolare, gli operatori sanitari che entrano in gioco per assicurare la salute infantile sono operatori sanitari di comunità e volontari sanitari di comunità, ostetriche, infermieri e dottori. Gli Operatori Sanitari di Comunità (OSC) sono operatori sanitari non professionali reclutati dalla stessa comunità nella quale sono poi chiamati ad esercitare per provvedere assistenza sanitaria di base. Forniscono servizi sanitari preventivi e terapeutici come assistenza pre-natale e educazione sanitaria. Gli Operatori Sanitari di Comunità (OSC) normalmente ricevono una formazione standardizzata a livello nazionale e sostenuta localmente, ma non ricevono una formazione medica formale certificata.
2 L’OMS stima che 1 miliardo di persone nel mondo non hanno accesso a nessuna cura sanitaria o alla possibilità di essere visitati da un operatore sanitario. Il 35% della popolazione mondiale è costituita da bambini, pertanto il 35% di 1 miliardo corrisponde a 350.000.000.
3 Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per assicurare un’assistenza sanitaria di base occorrono 23 operatori sanitari ogni 10.000 persone. Fonte: The World Health Report 2006.
4 Levels and trends in child mortality , Unicef, Report 2011
5 Il 65% dei decessi infantili per i quali la malnutrizione è una concausa avvengono in 10 paesi: India, Cina, Nigeria, Pakistan - dove la situazione è drammaticamente peggiorata dopo le alluvioni - Indonesia, Bangladesh, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo, Filippine, Tanzania.
6 Levels and trends in child mortality, Unicef, Report 2011
7 World health Organization, 2006
8 Save the Children UK, No Child is born to die, 2011
9 Oltre ad essi, Laos, Etiopia, Nigeria, Repubblica Centro Africana, Guinea Equatoriale, Timor-Leste, Niger, Guinea, Nepal, Yemen, Papua Nuova Guinea, Guinea Bissau, Afganistan, Liberia, Uganda, Sierra Leone, Bangladesh, Madagascar.
10 Il dato però è con tutta probabilità peggiorato a seguito della grave crisi umanitaria nel Corno d’Africa.
11World Health Statistics, 2011