Naufragio Lampedusa: le istituzioni nazionali e europee domani a Lampedusa tocchino con mano le condizioni del CPSA e mettano in campo strumenti e azioni adeguate
Oggi avviati alcuni trasferimenti, ma la situazione in cui versa la struttura di contrada Imbriacola rimangono disastrose.
“Chiediamo alle Istituzioni nazionali ed europee presenti domani a Lampedusa di recarsi presso il CPSA per verificare direttamente le condizioni in cui i migranti, soprattutto i gruppi più vulnerabili, come i minori, sono costretti a vivere. Occorre dare impulso ad un’azione decisa e strutturale che esca dalla logica di emergenza e far posto a strumenti e risorse adeguate che scongiurino il ripetersi di queste tragedie e assicurino ai migranti un’accoglienza adeguata” ha dichiarato Raffaela Milano, direttore Programma Italia Europa di Save the Children.
Da stamane a Lampedusa sono in corso i trasferimenti di alcuni nuclei familiari verso diverse strutture di accoglienza siciliane, ma la situazione dei minori al centro di accoglienza si fa sempre più complessa: oltre alla mancanza di spazi autonomi e protetti e di spazi ricreativi, le condizioni igieniche continuano a peggiorare e permane il problema del sovraffollamento. In questo momento i minori, soprattutto quelli sopravvissuti al naufragio, hanno assoluto bisogno di una accoglienza adatta ai loro bisogni, considerando in particolare il trauma subito e il fatto che durante l’incidente alcuni di loro hanno perso i familiari, come raccontano ai nostri operatori.
“Da sei giorni i minori sopravvissuti al naufragio vivono in condizioni indecenti all’interno del CPSA di Lampedusa, in promiscuità con gli adulti e respirando un clima di tensione e disperazione. Il nostro Paese dovrebbe garantire l’immediato trasferimento di tutti i minori in arrivo attraverso le nostre coste e impedire una permanenza così prolungata di quei minori arrivati soli, senza genitori né adulti di riferimento. È quindi necessario accelerare le procedure di trasferimento di tutti i minori presenti nella struttura, totalmente inidonea per bambini e adolescenti” ha dichiarato Raffaela Milano.
Save the Children è presente dal 2008 a Lampedusa e nelle altre aree di sbarco con mediatori culturali e operatori legali nell’ambito del progetto Praesidium del Ministero dell’Interno, insieme all’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati, l’OIM e la Croce Rossa Italiana.
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