Naufragio Lampedusa: tragedia sia un monito all’azione

 Presentato alla Camera da parlamentari dei principali schieramenti politici disegno di legge per una migliore accoglienza e protezione dei minori stranieri non accompagnati redatto dall’organizzazione

L’organizzazione sta operando a Lampedusa a supporto dei 41minori scampati alla tragedia di ieri

L’Italia ha affrontato negli ultimi anni l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati solo in termini di emergenza, senza poter contare su un sistema nazionale organizzato, con l’effetto immediato di esporre proprio chi come i minori è più vulnerabile a rischi anche gravissimi.

Save the Children in queste ore sta supportando a Lampedusa i 41 minori sopravvissuti al terribile naufragio – di cui 40 non accompagnati - e dai loro primissimi racconti emerge il trauma che hanno subito.

“Quella di ieri è solo l'ultima e più grave tragedia che avviene al largo delle nostre coste e siamo chiamati non solo a commemorare le vittime, ma a lavorare affinché la vita e i diritti di queste persone siano salvaguardati. Lo scorso 25 luglio Save the Children ha presentato una prima proposta per un disegno di legge per la protezione e la tutela dei minori stranieri non accompagnati. In queste ore la proposta è stata formalmente depositata alla Camera dei Deputati a firma di Sandra Zampa (PD), Mara Carfagna (PDL), Antimo Cesaro (SC), Sandro Gozi (PD), Matteo Dall'Osso (M5S), Nicola Fratoianni (Sel), Nello Formisano (CentroDemocratico). Auspichiamo pertanto che La presidente della Camera, Laura Boldrini, lo calendarizzi al più presto", ha dichiarato Raffaela Milano, Direttore dei Programmi Italia Europa di Save the Children.

Tra le principali misure contenute nella proposta di legge l’uniformazione delle procedure di identificazione e accertamento dell’età; l’istituizione di un sistema nazionale di accoglienza, con un numero adeguato di posti e standard qualitativi garantiti; l’attivazione di una banca dati nazionale per governare l’invio dei minori che giungono in Italia nelle strutture di accoglienza dislocate in tutte le regioni,  sulla base delle disponibilità di posti e di eventuali necessità e bisogni specifici dei minori stessi (attraverso una “cartella sociale”); la garanzia di un fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati che non gravi sulle spese dei Comuni di rintraccio; la presa in carico e un sostegno continuativo per i minori in condizioni di particolare vulnerabilità (come le vittime di tratta e di sfruttamento o i richiedenti asilo).

“I migranti, e tra loro migliaia di minori spesso non accompagnati, fuggono da guerre, persecuzioni, fame e povertà per raggiungere le coste italiane – Lampedusa e la Sicilia, ma anche Calabria e Puglia. Occorre far fronte a questo fenomeno e mettere in campo adeguati strumenti e risorse per evitare il ripetersi di queste tragedie”.

Save the Children inoltre parteciperà alla Veglia in memoria delle vittime di Lampedusa e contro l'indifferenza promossa dal Sindaco di Roma Marino ed esprime apprezzamento per l’iniziativa.

Save the Children opera da anni nel supporto ai minori migranti accompagnati e non accompagnati. Dal 2009 in particolare è impegnata nel progetto Praesidium, in partnership con UNHCR, IOM, Croce Rossa, e con il coordinamento del Ministero dell’Interno, per il supporto ai minori migranti in arrivo via mare o rintracciati sulla terraferma successivamente al loro arrivo. Il team è costituito da un mediatore culturale e un consulente legale è attivo anche in queste ore a Lampedusa e nelle altre aree di sbarco di Sicilia, Calabria e Puglia.

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