Piano Nazionale Ripresa e Resilienza: apprezzamento per l’approvazione del parere da parte della Camera dei Deputati. Il Governo assicuri priorità alle nuove generazioni e preveda un piano nazionale di risposta alla crisi dedicato a bambini e adolescenti
“Apprezziamo l’approvazione del parere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da parte della Camera dei Deputati, in particolare per l’attenzione al tema dell’educazione su asili nido, potenziamento del tempo pieno e lotta agli stereotipi di genere nelle materie scientifiche, ma a questo deve essere affiancata una più ampia azione di sintesi degli interventi per l’infanzia e l’adolescenza, che preveda adeguate risorse per raggiungere gli ambiziosi obiettivi prefissati e un concreto piano di implementazione delle riforme,” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia Europa di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
“Il Recovery Plan offre un’occasione unica per arrivare a politiche integrate, anche attraverso un piano straordinario di risposta alla crisi dedicato ai bambini, alle bambine e agli adolescenti, peraltro richiesto dalla stessa Camera dei Deputati nella relazione approvata oggi, come sollecitato anche dal network educAzioni e dall’intergruppo parlamentare sull’infanzia. E’ necessario realizzare una mappatura specifica su tutto il Recovery Plan focalizzata su infanzia e adolescenza, che rilevi con trasparenza risorse e governance delle misure a loro dedicate, per valutare la quota di fondi stanziati, l’appropriatezza e la ‘ragionevolezza’ dei costi e dei target negli interventi che li riguardano, e l’impatto sul loro benessere e sul contrasto delle disuguaglianze.”
La partecipazione attiva delle ragazze e dei ragazzi nella definizione delle misure che li riguardano è un altro punto fondamentale che è stato però trascurato nella formulazione del Recovery Plan. Secondo una recente indagine Ipsos per Save the Children con ragazze e ragazzi tra i 14 e i 18 anni quasi 7 su 10 hanno sentito parlare del Next Generation EU ma molti vogliono saperne di più.
“Bene l’attenzione del Piano all’inclusione dei giovani nella vita culturale, economica e sociale del Paese, ma i ragazzi e le ragazze vogliono essere ascoltati anche nella fase in cui il Governo deciderà del loro futuro e nell’effettiva implementazione del piano sui territori.”
Sin dall’inizio dell’emergenza Covid-19, Save the Children, con i suoi partner locali, è stata al fianco dei bambini, delle bambine e degli adolescenti nei territori più disagiati, constatando direttamente il grave impatto della crisi su bambini e ragazzi e formulando raccomandazioni a Governo e Parlamento affinché le risorse di Next Generation EU vengano destinate davvero con priorità alle nuove generazioni. Con i suoi interventi di contrasto alla povertà educativa e materiale in relazione all’emergenza pandemia in Italia l’Organizzazione ha raggiunto fino ad oggi oltre 141 mila bambini, bambine, famiglie e docenti.
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