Profughi siriani, Milano: Save the Children, da maggio a settembre oltre 5.200 bambini siriani in transito incontrati dell’Organizzazione alla Stazione Centrale

 Occorre mettere in campo soluzioni strutturali che coinvolgano tutti gli attori potenzialmente interessati, a partire dall’attuazione del Piano Immigrazione varato a luglio dalla conferenza stato regioni

L’Organizzazione chiede inoltre che venga garantita dalla Asl l’assistenza sanitaria pediatrica

Negli ultimi mesi, il transito dei profughi siriani alla stazione di Milano si è intensificato e Save the Children, presente alla Stazione Centrale dal 2 maggio 2014, ha rilevato il passaggio di 5207 minori accompagnati che hanno transitato dal proprio spazio di attività fino al 17 settembre. Questi minori accompagnati, a volte anche molto piccoli, sono giunti con i treni provenienti principalmente dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Puglia e dalla Campania, per poi proseguire verso la Svezia e la Germania, loro mete definitive.

Secondo Save the Children, dal 1 gennaio 2014 al 16 settembre 2014 complessivamente sono arrivati circa 131.500 migranti, per la maggior parte eritrei, siriani, egiziani, somali, bengalesi e subsahariani di cui almeno circa 14.500 donne e circa 21.000 minori (10.300 accompagnati e circa 10.700 non accompagnati).

Gli arrivi dei profughi siriani, iniziati nel 2012, sono andati ad intensificare gli ingenti flussi già provenienti dagli altri paesi: secondo i dati ufficiali forniti dal Ministero dell’Interno, dal 1 gennaio 2014 al 31 agosto 2014 sono stati 112.689 i migranti arrivati via mare, e tra di essi i siriani rappresentano il secondo gruppo più numeroso (23.945), dopo gli eritrei (28.557). Nello stesso arco di tempo, i minori arrivati in Italia son stati 17.982, di cui 8.019 accompagnati per la maggior parte siriani (6.214), e 9.963 non accompagnati per la maggior parte di nazionalità eritrea (2.970).

 “Pur testimoniando lo sforzo delle istituzioni, delle associazioni locali e di tanti volontari nella gestione del flusso dei profughi siriani, è indispensabile ed urgente un approccio più sistematico al problema con il coinvolgimento di tutti gli attori potenzialmente interessati”, ha affermato raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children. “ Gli arrivi continuano e non accennano a diminuire, pertanto è necessario ripensare un intervento più ampio che metta in campo soluzioni strutturali, al fine di gestire un flusso che non può più ritenersi occasionale, come più volte ribadito dalla nostra Organizzazione a tutte le istituzioni preposte. Stiamo parlando di bambini che hanno vissuto esperienze traumatiche e rischiato la vita per arrivare nel nostro paesi e devono di essere accolti degnamente”.

Save the Children opera da maggio alla Stazione Centrale di Milano1 con attività di informativa legale e sulle procedure di accoglienza dei paesi di destinazione, nonché per valutare i bisogni dei minori, valutare e segnalare i livelli di vulnerabilità dei bambini e/o del nucleo familiare ai soggetti preposti alla registrazione dei migranti e alle istituzioni coinvolte. Inoltre, dal 7 luglio ad oggi è attiva una equipe educativa composta da educatori, mediatori culturali e volontari che, grazie all’allestimento di uno spazio dedicato ai bambini con materiale didattico e ludico ha come obiettivo quello di individuare i casi critici e vulnerabili in termini sanitari e sociali (lutti durante il viaggio, bambini disabili, bambini con patologie e screening sanitario base con relativo accesso ai medicinali); sostenere l’intervento di registrazione e contribuire a mettere in sicurezza la precaria area di attesa delle famiglie presso il mezzanino di stazione centrale; creare momenti ludico-ricreativi per i bambini con particolare riferimento 2-10 anni; infine accertarsi che i neonati o le donne in stato di gravidanza abbiano accesso a materiale quale latte, pannolini o beni di primissima necessità, oltre che uno screening medico-pediatrico prioritario.

“Proprio attraverso la nostra attività quotidiana, affianco alle istituzioni e ad altre realtà associative, abbiamo potuto constare quanto gravi siano i bisogni e che nonostante gli sforzi messi in campo destano forte preoccupazione alcuni problemi che non si riesce a risolvere e che necessitano interventi specifici”; conclude Raffaela Milano. “Tali ambiti riguardano in primo luogo le condizioni di accoglienza ma anche l’assistenza sanitaria, se si pensa che transitano dalla stazione anche bambini piccolissimi che non sono mai stati visitati da un pediatra in vita loro”

Il team di Save the Children ha riscontrato che molti neonati o bambini piccoli riportano scottature solari evidenti sul volto e parti esposte, non trattate e medicate, a dimostrazione di non aver ricevuto adeguati screening sanitari all’arrivo sul territorio. Sono presenti nei bambini i sintomi da stress quali afte in bocca, inappetenza, disidratazione, diarrea, lesioni e alterazioni cutanee. Molto frequente, anche nei bambini di pochi mesi, il riscontro di febbre, mal di gola, otite, bronchite, congiuntivite e mal di pancia. Frequenti piccole ferite, punture di insetti e qualche infezione per cui in molti casi sono state prescritte o somministrate creme antibiotiche.

Al fine pertanto di garantire un’accoglienza dignitosa e protezione a tutti i minori attraverso un intervento strutturato ed efficace, Save the Children raccomanda l’attuazione ed implementazione del Piano Immigrazione che era stato adottato a luglio dalla conferenza Stato- Regioni. Inoltre, per evitare dei viaggi molto pericolosi, in cui mettono a rischio la loro stessa vita, Save the Children chiede che ci sia un impegno forte da parte di tutti gli stati membri dell’unione per garantire dei programmi più consistenti di reinsediamento o altre forme di ammissione umanitaria.

In virtù del numero di minori e famiglie che transitano alla stazione, Save the Children ritiene di fondamentale importanza l’allestimento di un presidio medico con orario più ampio rispetto a quello che opera solo dalle 14  alle 18 al di fuori della stazione, in cui siano presenti oltre al medico dell’adulto, anche un medico pediatra, con prontuario medico adeguato, che possa operare in di uno spazio di visita salubre e igienico.

Infine, in considerazione del fatto che nei giorni di particolare afflusso, i profughi vengono collocati nei centri di accoglienza predisposti in modo rapido e senza la possibilità di passare dal presidio sanitario della Stazione Centrale, si evidenzia la necessità di garantire un servizio medico-pediatrico presso tali strutture.

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia
06.48070081-23-71
ufficiostampa@savethechildren.org



1- L’intervento di Save the Children è realizzato in collaborazione con CivicoZero, Mitades e ACP Associazione Culturale Pediatri