Rapporto Fao: Save the Children, la malnutrizione è la principale concausa per la morte di 9 milioni di bambini all’anno.
La morte di 3,2 milioni di bambini l’anno – quasi un terzo di tutti quelli che muoiono prima dei 5 anni – è associata alla malnutrizione, che è la principale concausa di morte per i bambini che muoiono prima di compiere 5 anni. Inoltre, si stima che a causa della crisi economica e finanziaria globale, tra il 2009 e il 2015, ci potrebbero essere dai 200.000 ai 400.000 bambini morti in più ogni anno. Questo l’allarme di Save the Children, commentando i dati diffusi dalla Fao e dal Programma Alimentare Mondiale.
Globalmente ogni anno 18 milioni di bambini nascono con un peso molto basso in quanto prematuri o perché hanno ricevuto una scarsa nutrizione durante la gravidanza o nel periodo immediatamente post-gravidanza. L’Asia Meridionale ha la più alta incidenza di basso peso alla nascita – un quarto dei neonati pesa meno di 2,5 chili – nonché la più alta prevalenza di bambini sottopeso. La denutrizione indebolisce il sistema immunitario del bambino, rendendolo più esposto alle malattie e meno capace di combattere le infezioni, così come la carenza di certi micronutrienti indispensabili può anche danneggiare la salute della madre e del figlio e incrementare il rischio di mortalità materna e infantile. Ad esempio l’anemia, che interessa il 42% delle donne incinte in tutto il mondo, aumenta il rischio di parto prematuro, peso basso alla nascita, emorragia, setticemia.
“Uno dei migliori strumenti per garantire la sopravvivenza di un bambino, ad esempio, è l’allattamento al seno, che rafforza il sistema immunitario, favorendo la sua salute. I neonati che vengono allattati esclusivamente al seno per i primi sei mesi di vita sono dieci volte meno soggetti a morire di diarrea e 15 volte meno esposti a rischio di morte per polmonite, rispetto ai neonati che non lo sono”, ha affermato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children. “Tuttavia, è necessario intervenire per fornire informazioni alle madri sulle corrette pratiche alimentari, così come sulla diagnosi precoce di malnutrizione e sull’importanza di procedere all’immediata cura del bambino in strutture adeguate”.
L’organizzazione, che ha appena lanciato la campagna EVERY ONE, per dire basta alla mortalità infantile, ricorda che basterebbero interventi semplici e a basso costo per fermare queste morti, che per la maggior parte avvengono in paesi in via di sviluppo, dove le principali cause di mortalità infantile (complicazioni neonatali, polmonite, diarrea, malaria e morbillo) sono aggravate da povertà endemica e malnutrizione. È proprio in questi paesi che Save the Children sta operando e tutti possono contribuire a sostenere la campagna con un sms al 48544.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia,
Tel: 06.48070071-23
press@savethechildren.it
Globalmente ogni anno 18 milioni di bambini nascono con un peso molto basso in quanto prematuri o perché hanno ricevuto una scarsa nutrizione durante la gravidanza o nel periodo immediatamente post-gravidanza. L’Asia Meridionale ha la più alta incidenza di basso peso alla nascita – un quarto dei neonati pesa meno di 2,5 chili – nonché la più alta prevalenza di bambini sottopeso. La denutrizione indebolisce il sistema immunitario del bambino, rendendolo più esposto alle malattie e meno capace di combattere le infezioni, così come la carenza di certi micronutrienti indispensabili può anche danneggiare la salute della madre e del figlio e incrementare il rischio di mortalità materna e infantile. Ad esempio l’anemia, che interessa il 42% delle donne incinte in tutto il mondo, aumenta il rischio di parto prematuro, peso basso alla nascita, emorragia, setticemia.
“Uno dei migliori strumenti per garantire la sopravvivenza di un bambino, ad esempio, è l’allattamento al seno, che rafforza il sistema immunitario, favorendo la sua salute. I neonati che vengono allattati esclusivamente al seno per i primi sei mesi di vita sono dieci volte meno soggetti a morire di diarrea e 15 volte meno esposti a rischio di morte per polmonite, rispetto ai neonati che non lo sono”, ha affermato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children. “Tuttavia, è necessario intervenire per fornire informazioni alle madri sulle corrette pratiche alimentari, così come sulla diagnosi precoce di malnutrizione e sull’importanza di procedere all’immediata cura del bambino in strutture adeguate”.
L’organizzazione, che ha appena lanciato la campagna EVERY ONE, per dire basta alla mortalità infantile, ricorda che basterebbero interventi semplici e a basso costo per fermare queste morti, che per la maggior parte avvengono in paesi in via di sviluppo, dove le principali cause di mortalità infantile (complicazioni neonatali, polmonite, diarrea, malaria e morbillo) sono aggravate da povertà endemica e malnutrizione. È proprio in questi paesi che Save the Children sta operando e tutti possono contribuire a sostenere la campagna con un sms al 48544.
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