Sanità: Save the Children, necessario chiarire le cause della morte della bimba nigeriana a Cernusco sul Naviglio. La salute di ogni individuo va tutelata, a prescindere dal suo status.
“La tutela della salute nel nostro paese deve essere garantita ad ogni individuo a prescindere se migrante e senza considerare la sua condizione di regolarità o meno sul territorio”, ha dichiarato Valerio Neri Direttore di Save the Children per l’Italia, manifestando la preoccupazione dell’Organizzazione in merito alla vicenda della bambina nigeriana morta a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano, poiché a quanto riferito dal padre, le sarebbero state rifiutate le cure in quanto non in possesso di tessera sanitaria.
L’Organizzazione sottolinea che, qualora tali circostanze fossero confermate, si delineerebbe una situazione di estrema gravità e violazione del diritto alla salute e all’accesso alle cure sanitarie.
Infatti, oltre all’espressa previsione dell’articolo 32 della nostra Costituzione, secondo cui la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti, anche l’art. 35 comma 3 del Testo Unico sull’Immigrazione, non modificato dalla successiva Legge 94/09 (c.d. Legge Sicurezza), sancisce che “ ai cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno sono assicurate, nei presidi pubblici ed accreditati, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorché continuative, per malattie e infortunio (…).”
In particolare, il suddetto articolo garantisce “la tutela della salute del minore” in esecuzione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che è stata ratificata dall’Italia e resa esecutiva con Legge 176/91.
È necessario pertanto chiarire al più presto sia la parte della vicenda relativa all’acceso alla struttura sanitaria, che capire se ci siano stati eventuali ritardi nel prestare le cure alla bambina, tali dal provocarne la morte.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia
tel. 06 48070071-23
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it
L’Organizzazione sottolinea che, qualora tali circostanze fossero confermate, si delineerebbe una situazione di estrema gravità e violazione del diritto alla salute e all’accesso alle cure sanitarie.
Infatti, oltre all’espressa previsione dell’articolo 32 della nostra Costituzione, secondo cui la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti, anche l’art. 35 comma 3 del Testo Unico sull’Immigrazione, non modificato dalla successiva Legge 94/09 (c.d. Legge Sicurezza), sancisce che “ ai cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno sono assicurate, nei presidi pubblici ed accreditati, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorché continuative, per malattie e infortunio (…).”
In particolare, il suddetto articolo garantisce “la tutela della salute del minore” in esecuzione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che è stata ratificata dall’Italia e resa esecutiva con Legge 176/91.
È necessario pertanto chiarire al più presto sia la parte della vicenda relativa all’acceso alla struttura sanitaria, che capire se ci siano stati eventuali ritardi nel prestare le cure alla bambina, tali dal provocarne la morte.
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