Siria: ripristinare i servizi nell’ospedale ostetrico di Idlib

Presi in prestito un generatore e un’ambulanza da una struttura vicina per essere in grado di trasferire le partorienti che hanno bisogno di cesarei. Ostetriche disponibili per parti a domicilio.

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Lo staff di Save the Children, l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare la vita dei bambini e a tutelarne i diritti, ha lavorato ininterrottamente tutta la giornata di ieri, insieme ai propri partner, per mantenere aperto l'ospedale ostetrico di Idlib, bombardato venerdì. Al momento la struttura opera ad un livello ridotto ed è solo in grado di supportare i casi di emergenza e gli interventi non chirurgici. I cesarei non possono essere eseguiti perchè le attrezzature necessarie e i generatori sono stati danneggiati negli attacchi. Ma i lavori di riparazione sono in corso.

Il personale medico ha riferito che anche l'ambulanza dell'ospedale è stata danneggiata durante i bombardamenti. Lo staff ne ha preso in prestito una da una struttura vicina in modo da essere in grado di trasferire le donne che hanno bisogno di cesarei o che hanno complicazioni durante il parto ad altri servizi di emergenza nelle strutture dell’area circostante. La maggior parte dei mobili dell’ospedale è stata danneggiata negli attacchi, insieme a tre incubatrici e altre apparecchiature fondamentali.

"Siamo molto grati al personale ospedaliero di Idlib per la resilienza e l'intraprendenza che sta dimostrando in questa situazione tremendamente difficile. Stanno lavorando giorno e notte, correndo contro il tempo, per assicurarsi che l'ospedale possa continuare a sostenere le donne e i bambini nel momento del bisogno. Tutte le sale travaglio e le incubatrici sono state spostate ai piani sotterranei per maggiore sicurezza e il personale è riuscito a trovare un generatore e un'ambulanza, presi in prestito da altre strutture, pur di rimanere operativi. L' ambulatorio è stato chiuso fino a nuovo ordine, ma ci sono 6 ostetriche che lavorano in ospedale e che possono assistere le donne durante il parto anche nelle loro case", ha dichiarato Sonia Khush, Direttore di Save the Children in Siria.

Nel bombardamento di venerdì due persone hanno perso la vita, sei sono rimaste ferite e una donna incinta di sei mesi ha perso entrambe le gambe e non solo una come sembrava in un primo momento

Per sostenere gli interventi di Save the Children in Siria: www.savethechildren.it/siria

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