Siria: un operatore umanitario nostro partner ucciso stanotte

Save the Children condanna duramente i ripetuti bombardamenti che hanno colpito la scorsa notte Idlib e Aleppo nel nord della Siria, uccidendo un operatore dell’organizzazione partner locale di Save the Children insieme ad altri civili rimasti vittime dell’attacco. L’operatore umanitario, che aveva 23 anni, e faceva parte di un team di emergenza impegnato nella formazione di volontari per gli interventi di primo soccorso durante gli attacchi aerei, stava cercando di salvare alcune famiglie rimaste intrappolate sotto le macerie della loro casa distrutta da un attacco aereo appena compiuto, quando, un successivo bombardamento lo ha ucciso insieme ad altri civili. E’ il secondo membro dello staff della sua organizzazione ad aver perso la vita sotto ai bombardamenti a Idlib, dopo Violet, che distribuiva aiuti medici e cibo ed è stata uccisa nello stesso modo all’inizio del 2015.

Un operatore partner di Save the Children presente sul posto a Idlib ha confermato che l’intensità degli attacchi aerei nella notte è stata violentissima, e ci sono stati almeno 8 attacchi in 5 minuti che hanno colpito i quartieri dove vive la popolazione civile, e 2 volte le bombe si sono abbattute vicino ad un ospedale nell’arco di mezz’ora, mentre molte famiglie sono rimaste intrappolate sotto le macerie.  

“L’impennata nei bombardamenti nel nord della Siria nei giorni scorsi ha di nuovo precipitato l’area nel caos, moltiplicando lo spargimento di sangue, le sofferenze e le persone che cercano una via di fuga,” ha dichiarato Sonia Khush, responsabile di Save the Children in Siria. “Per noi è fondamentale poter contare sul lavoro dei partner locali impegnati a raggiungere chi più ha bisogno di aiuto immediato, ma ogni giorno che passa diventa sempre più difficile e pericoloso distribuire cibo, acqua e medicine ai bambini e alle famiglie che ne hanno disperata necessità. La morte del nostro collega coraggioso, come quella di Violet, uccisi mentre stavano cercando di salvare altre vite, è una grave perdita non solo per le loro famiglie ma per il futuro stesso della Siria.”

Save the Children è fortemente preoccupata per i continui attacchi alle strutture e al personale sanitario, nel disprezzo totale dei regolamenti umanitari internazionali. Gli attacchi aerei su Aleppo della scorsa notte hanno colpito 3 ospedali e danneggiato una sala operatoria. A Idlib, le bombe sono cadute vicino a 2 ospedali, costringendoli a sospendere ogni attività di assistenza proprio nel momento in cui è più necessaria. Sono stati almeno 45 gli attacchi portati a strutture sanitarie nei primi quattro mesi dell’anno, uno ogni 2 giorni, nonostante il cessate al fuoco proclamato.

Gli ultimi attacchi sono il segno evidente di quanto sia cresciuta la violenza nell’aerea nordovest della Siria. Migliaia di persone sono ancora intrappolate dai combattimenti degli scorsi giorni ad Azaz e nella parte nord di Aleppo, che rischia di rimanere completamente assediata e isolata dopo i pesanti bombardamenti sull’unica via di accesso alla città.

Save the Children, attraverso i suoi partner locali, è impegnata nel nord della Siria con programmi di intervento sanitario, distribuzione di aiuti e istruzione, oltre che in campagne di vaccinazione contro il morbillo e la poliomielite che hanno raggiunto circa 280.000 bambini in quest’area del Paese.

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