Solidarietà: Acqua Lete con “Lete per la vita” sostiene la campagna Every One di Save the Children per dire basta alla mortalità infantile

Acqua Lete con “Lete per la vita”, l’iniziativa di solidarietà promossa annualmente dall’azienda in favore di Onlus impegnate nel campo sociale, ha deciso di sostenere quest’anno Save the Children e la Campagna Every One per dire basta alla mortalità infantile: ogni anno di 7,6 milioni di bambini sotto i 5 anni muoiono per cause banali e curabili come una diarrea o una polmonite (1) . 2,6 milioni di queste morti - 300 ogni ora - hanno come concausa la malnutrizione (2) , purtroppo in forte aumento in alcune aree del mondo per colpa della siccità unita all’aumento del costo delle derrate alimentari.

Dal 25 febbraio al 24 marzo prende quindi il via “Lete per la vita”: un mese di sensibilizzazione e raccolta fondi attraverso l’sms solidale 45595, a cui sarà possibile donare 1 euro dai cellulari TIM, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile, CoopVoce, Tiscali e Nòverca oppure 2 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb, TeleTu e Tiscali; l’sms in favore di Save the Children e della campagna Every One sarà veicolato anche attraverso 3,5 milioni di confezioni di bottiglie di Acqua Lete e un’ampia campagna pubblicitaria promossa dall’azienda sui principali media.

Oltre alla promozione della raccolta fondi, Acqua Lete sta contribuendo alla Campagna sostenendo un progetto di salute mateno infantile in Malawi: grazie alla sua donazione sono state fornite attrezzature mediche indispensabili a garantire la sopravvivenza dei neonati e necessarie agli operatori sanitari, formati da Save the Children, per assistere oltre 1.800 donne in gravidanza.

“E’ inaccettabile che nel mondo 7,6 milioni di bambini continuino a perdere la vita per malattie curabili e prevenibili, come una diarrea e una polmonite e dovremmo essere scossi nel profondo per il fatto che mentre nei nostri paesi regna l’abbondanza fino allo spreco 2,6 milioni di bambini non hanno neanche un pugno di riso da mangiare o un goccio di latte o acqua da bere”, commenta Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia. “Per queste ragioni, Save the Children dal 2009 è impegnata nella Campagna Every One, con l’obiettivo di contribuire a salvare la vita di centinaia di migliaia di bambini entro il 2015, raggiungere con programmi di salute e nutrizione circa 50 milioni di donne in età fertile e bambini e mobilitare 60 milioni di sostenitori in tutto il mondo. Siamo molto grati ad Acqua Lete che attraverso “Lete per la vita” ha deciso di essere al nostro fianco per riaccendere i riflettori su questa drammatica realtà, facendo si che il nostro appello arrivi a milioni di famiglie e contribuendo direttamente a finanziare un progetto in favore di migliaia di donne e bambini in Malawi”.

“ I dati allarmanti sulla mortalità infantile nel mondo, che nella maggior parte dei casi è causata da malattie curabili e da malnutrizione, deve scuotere la coscienza di tutti noi” – afferma Nicola Arnone, Presidente della Lete SpA . “Come cittadino e imprenditore mi è impossibile non raccogliere il grido d’allarme dei paesi in difficoltà e delle associazioni che si adoperano per migliorare le condizioni di vita dei bambini nel mondo, facendo la mia piccola parte. Per questo motivo abbiamo deciso di dedicare la seconda edizione di Lete per Vita alla Campagna Every One di Save the Children”. “Ritengo doveroso da parte di tutti, ciascuno in base alle proprie possibilità, contribuire alla realizzazione di progetti che mirano a garantire nel tempo le stesse probabilità di vita a tutti i bambini, senza distinzioni di alcun tipo”, conclude Nicola Arnone.

Quasi la metà della mortalità infantile, sottolinea Save the Children, si concentra nell’Africa sub sahariana (49%), e nell’Asia meridionale (33%), dove rispettivamente 1 bambino su 8 e 1 bambino su 15 muoiono prima di compiere i 5 anni.
Oltre il 70% delle morti infantili accade nel primo anno di vita e il 40% nel primo mese. La maggior parte di queste morti è dovuta a poche, prevenibili e curabili malattie. In particolare, complicazioni pre e post parto (21%), polmonite (18%), malaria (16%), diarrea (15%) (3).
Un terzo poi della mortalità da 0 a 5 anni ha come concausa la malnutrizione ed è pari a 2,6 milioni di bambini ogni anno. E se l’esito non è mortale tuttavia l’inadeguata e insufficiente alimentazione può procurare danni permanenti , sia fisici che mentali:, Save the Children rileva come siano almeno 170 milioni - pari a 1 bambino ogni 4 - quelli che soffrono di rachitismo; numero che salirà a 450 milioni entro il 2015 se non si invertirà l’attuale tendenza.
“Eppure in uno scenario così desolante ci sono degli casi virtuosi che debbono spingerci a fare il massimo perché questa battaglia sia vinta”, prosegue Valerio Neri. “Il Malawi per esempio è uno dei paesi che ha registrato i progressi maggiori nell’abbattimento della mortalità infantile fra il 1990 e il 2010, con una riduzione di quasi il 60% del tasso di mortalità (4) entro i 5 anni grazie all’implementazione del numero degli operatori sanitari.
Tuttavia il lavoro da fare è ancora moltissimo: nel paese infatti 56.000 bambini continuano a morire ogni anno prima di compiere 5 anni, e di essi 18.000 perdono la vita entro prima settimana di vita. Altri 36.000 non arrivano al primi mese. E la carenza di cibo si ripercuote in maniera drammatica sulle condizioni di vita della popolazione. Il 53% dei bambini con meno di 5 anni è ben al di sotto dei livelli standard di crescita e il 74% di essi e delle loro madri è anemico.

“Non possiamo permetterci di abbassare la guardia e l’impegno, nè in Malawi nè nelle decine di paesi in cui il problema della mortalità resta acuto e grave”, conclude il Direttore Generale Save the Children Italia.

Nota. La Campagna Every One di Save the Children
In Malawi e negli oltre 30 paesi in cui si sta dispiegando la Campagna Every One Save the Children sta portando avanti programmi a sostegno della salute di bambini e madri, prima durante e dopo il parto e programmi per la nutrizione materno-infantile. Nel concreto vengono supportati e approvvigionati ambulatori medici e ospedali, promosse pratiche come l’allattamento esclusivo al seno, fornito aiuto nella pianificazione familiare alle giovani coppie, distribuiti micronutrienti e supportati centri nutrizionali per bambini con problemi anche di grave malnutrizione, fornito aiuto economico a donne e famiglie, promossi sistemi agricoli e coltivazioni in grado di produrre cibo in quantità e costi adeguati alle esigenze delle madri e delle comunità più povere. Inoltre sono stati formati quasi 85.000 operatori sanitari e l’obiettivo è di arrivare a 400.000 entro il 2015.

Note:
1: Levels and trends in child mortality, Unicef, Report 2011
2: Fonte; Save the Children, rapporto “Una vita libera dalla fame”, febbraio 2012. All’interno del rapporto si legge che il 65% dei decessi infantili per i quali la malnutrizione è una concausa avvengono in 10 paesi: India, Cina, Nigeria, Pakistan - dove la situazione è drammaticamente peggiorata dopo le alluvioni - Indonesia, Bangladesh, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo, Filippine, Tanzania. Un bambino è malnutrito quando non riceve i nutrienti necessari al suo organismo per resistere alle infezioni e continuare a crescere; è affetto da malnutrizione cronica o rachitismo quando è troppo gracile, piccolo e inadeguatamente sviluppato rispetto alla sua età; è gravemente malnutrito quando è troppo magro e sotto peso rispetto alla sua altezza.
3: Levels and trends in child mortality , Unicef, Report 2011
4: Nel 1990 erano 131 i bambini che morivano ogni mille nati vivi, 58 nel 2010

Sono disponibili foto e storie di bambini aiutati e raggiunti da Save the Children in Malawi: http://www.mediafire.com/file/8ct873w2l2rk8fa/Malawi.zip

e foto identificative della campagna:
http://www.mediafire.com/file/gmgylt8g092729f/foto identificative

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