Sud Sudan: siamo sconvolti dalle atroci violenze sui bambini
Save the Children - l’Organizzazione, dedicata dal 1919 a salvare i bambini e tutelarne i diritti - è profondamente sconvolta e rattristata dalle notizie relative all'uccisione, mutilazione, stupri e rapimenti di bambini nello Unity State, in Sud Sudan, nelle ultime due settimane. Siamo particolarmente turbati dal deliberato attacco contro i bambini da parte di gruppi armati, dal reclutamento in corso di bambini in questi gruppi armati, e dalle continue notizie di stupro di bambini da parte di gruppi armati.
Questi atti costituiscono gravi violazioni contro i bambini ai sensi della risoluzione 1612 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e Save the Children invita tutte le parti in conflitto a garantire la protezione dei civili, compresi i bambini, e a rispettare tutti i principi sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del Fanciullo, che è stata ratificata in Sud Sudan meno di due settimane fa.
Save the Children si unisce all’ UNICEF nel richiedere un'indagine urgente su queste atrocità per assicurare che i responsabili siano chiamati a risponderne, e per l'accesso pieno e senza ostacoli per gli operatori umanitari nelle zone colpite al fine di raggiungere i bambini che sono stati tagliati fuori dai recenti conflitti.
Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, bambine di età inferiore ai sette anni sono state violentate e uccise, e ragazzi di 10 anni sono stati reclutati con la forza e obbligati a combattere. Ulteriori rapporti riferiscono che i bambini sono anche autori di violenze - ragazzi armati in abiti militari e civili sono stati coinvolti in attacchi, tra cui l'uccisione di civili.
A causa del conflitto in corso nello Unity State, due Ong partner sono state costrette a ritirare i loro team e operatori che stavano dando un aiuto cruciale a 875 bambini non accompagnati e separati, che adesso non siamo più in grado di raggiungere.
Più di 13.000 bambini sono stati reclutati in gruppi armati di entrambe le parti in conflitto e Save the Children continua a chiedere a tutti i gruppi armati il loro immediato rilascio.
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