Summit UE/Africa Valletta: nuovi centri per i minori migranti non accompagnati
Mentre i leader europei e africani si incontrano a La Valletta, Malta, per concordare un piano d'azione sulla migrazione, lanciamo l’allarme per decine di migliaia di minori soli che sono esposti al rischio reale di essere vittime di traffico o sfruttamento, abusi o violenza, nel loro viaggio verso l’Europa e all’arrivo sul continente.
Lo scorso anno 13.000 minori soli sono arrivati via mare in Italia, lungo la rotta migratoria che costituiva la porta di ingresso principale per l’Europa. Secondo le nostre stime, saranno almeno il doppio i minori non accompagnati in arrivo complessivamente in Europa quest’anno. Per rispondere alle necessità dei minori vulnerabili che giungono soli o con le loro famiglie, l’Organizzazione ha ampliato i propri programmi di intervento con l’apertura di nuovi spazi di supporto e protezione in Grecia e Serbia.
Negli scorsi mesi di settembre e ottobre, gli spazi di accoglienza e protezione per i minori stranieri non accompagnati di Save the Children a Roma, , hanno registrato un aumento del 56% degli adolescenti che hanno avuto accesso ai servizi base forniti come i pasti, il cambio d'abito, l’igiene personale e la consulenza legale, e la loro età media è scesa fino ai 14-16 anni, mentre nel 2014 era tra i 16 e i 18 anni.
Save the Children chiede all'Unione Europea e ai Partner Africani di proteggere tutti i minori migranti, ovunque si trovino e di lavorare in partnership con i paesi di origine, di transito e di destinazione per affrontare le cause profonde della migrazione a rischio e degli sfollamenti forzati.
Tutti i minori in movimento devono essere riconosciuti prima di tutto come bambini, indipendentemente dal loro status di migranti, siano essi soli o con i familiari. Troppo spesso, i bambini vengono separati dai genitori nella situazione caotica alle diverse frontiere e alcuni minori non accompagnati credono che il loro diritto d'asilo sia rafforzato se affermano di essere insieme ad un adulto. Questi adolescenti rischiano di essere respinti, con estranei, se non viene fatto di più per registrarli correttamente e proteggerli in quanto minori, come è loro diritto ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC). I diritti dell'infanzia alla protezione non devono mai essere scavalcati dalle preoccupazioni sul controllo dei flussi migratori e delle frontiere.
I minori migrano per vari motivi. Alcuni sono richiedenti asilo in fuga da guerre, conflitti armati, discriminazione o persecuzione nei loro paesi d'origine, mentre altri sono vittime della tratta e della schiavitù. Alcuni cercano opportunità di istruzione e di occupazione, altri non scelgono di partire, ma vengono spinti a partire dalle loro famiglie per sfuggire alla povertà. Qualunque sia il motivo del loro viaggio, molti bambini possono trovarsi in una situazione di estrema vulnerabilità all'estero, separati dai loro cari, spesso in condizioni precarie.
I nostri operatori, esperti di protezione dell’infanzia e psicologi, lavorano lungo queste rotte migratorie con i minori che dichiarano di essere stati picchiati, torturati e abusati sessualmente durante i loro viaggi. Molti hanno perso gli amici o familiari mentre erano in viaggio a causa della fame, della stanchezza o delle malattie diffuse in contesti di affollamento coatto. Altri sono stati uccisi dai trafficanti, sono annegati durante la traversata in mare o sono morti di ipotermia. Non è mai stato tanto importante affrontare le cause alla base della migrazione, per questo chiediamo che vengano stabilite misure specifiche di sostegno alle famiglie per aumentare la loro resilienza insieme a programmi a livello di comunità per monitorare e proteggere i bambini e le famiglie maggiormente a rischio, e che venga promossa una migliore condivisione delle informazioni sulla migrazione illegale e sui rischi connessi favorendo anche funzioni di guida per i minori che vogliono migrare e una migliore comunicazione tra le aree di origine e quelle di destinazione. Le misure specifiche per i minori devono anche prevedere la cooperazione transfrontaliera al fine di garantire che i bambini siano protetti durante il viaggio e anche quando attraversano i confini, siano essi soli, con i familiari o temporaneamente separati dagli adulti di riferimento.
Il piano d'azione e il Fondo Fiduciario associati con il vertice di oggi devono mantenere le promesse sugli aiuti mirati a creare opportunità per i bambini e le loro famiglie nei paesi d'origine, compresi protezione, cibo, alloggio e istruzione.
Fino a quando l'UE e i Partner Africani non forniranno vie di accesso sicure e legali per chiedere asilo nei paesi di origine e di transito, che assicurino il rispetto dei diritti umani e della dignità, la gente continuerà a rischiare la vita per raggiungere la salvezza in Europa. Stiamo rispondendo alla crisi dei rifugiati nei paesi d'origine, di transito e di destinazione. L’Organizzazione opera nei paesi dai quali stanno fuggendo, come la Siria, dove una guerra brutale ha travolto la vita di milioni di persone, e nei paesi di transito, come la Turchia, l'Egitto, la Grecia e la Serbia - garantendo che i bambini siano protetti, ove possibile. Save the Children opera anche in Italia, Svezia e Germania, con programmi specifici per aiutare i minori migranti a comprendere i loro diritti e abbiano accesso a cure e sostegno quando arrivano a destinazione.
Foto e video sui minori migranti non accompagnati sono disponibili al link: http://storycentral.savethechildren.org.uk/?c=33093&k=baf08b4d5a
Il Piano in cinque punti di Save the Children sulla crisi dei profughi e disponibile al link: https://www.savethechildren.net/sites/default/files/5%20point%20plan_110915_EU%20version.pdf
Per commenti e approfondimenti con un portavoce di Save the Children da Valletta oggi e domani contattare:
Gemma Parkin g.parkin@savethechildren.org.uk tel. +44 (0) 7587 038 497
Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
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