Tutela dei minori: Save the Children, l’iniziativa di Papa Francesco contro gli abusi, rischio percepito da 1 adolescente su 2 nei luoghi abitualmente frequentati, venga seguita anche dalle istituzioni pubbliche nelle strutture scolastiche e sportive
“Accogliamo con grande soddisfazione l’iniziativa di Papa Francesco per la protezione dei minori vittime di abusi annunciata oggi,” ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia. “Oltre ad una attenzione specifica e concreta ai bambini che sono stati vittime di abusi, è di enorme importanza la decisione di predisporre un sistema di prevenzione basato su linee guida chiare, codici di condotta, selezione accurata e formazione specifica sulla protezione per chi opera con i minori, possibilità di segnalare prontamente a referenti certi e preparati anche il sospetto di una violazione più o meno grave che metta a rischio l’integrità o la salute psico-fisica di bambini e adolescenti.”
“Save the Children ha adottato in tutte le sue attività un sistema di protezione integrato, Adulti a Posto, che comprende tutti questi aspetti, richiede ai propri partner con cui lavora di adottarlo come prerequisito, e ha recentemente lanciato questa iniziativa a tutti gli attori pubblici e privati che operano con i bambini sul territorio nazionale, perché affrontino concretamente in modo preventivo questo grave rischio presente, come dimostrano i dati della ricerca realizzata a fine ottobre scorso da Ipsos per Save the Children[1], in tutti gli ambienti organizzati frequentati dai minori al di fuori delle mura domestiche.”
La quasi totalità dei genitori italiani (94%) è infatti consapevole che i figli sono esposti alla minaccia di comportamenti abusanti o inopportuni degli adulti nei luoghi frequentati abitualmente, e solo il 23% ritiene che i propri figli siano completamente tutelati, il 16% è convinto che di fatto la tutela sia insufficiente o totalmente assente. Per i genitori, i luoghi maggiormente a rischio sono i centri sportivi (43%, dato che si assesta al 40% per i ragazzi), seguiti da oratori e parrocchie (39%, contro il 29% per i ragazzi), e dalla scuola (38%, che diventa 31% per i minori), ma anche gli altri contesti come centri aggregativi, ludico-ricreativi e associativi sono considerati come luoghi potenzialmente non sicuri da questo punto di vista. Una percezione purtroppo confermata dai 1 adolescente su 3 (36%), che dichiara di avere coetanei che hanno subito episodi di questo tipo da parte di adulti almeno qualche volta, o addirittura spesso (7%), mentre per 1 adolescente su 2 la pretesa o l’imposizione di contatti o rapporti fisici indesiderati rappresenta un rischio reale negli ambienti che frequentano abitualmente.
La carenza o l’assenza totale di un sistema di tutela emerge chiaramente nei luoghi maggiormente frequentati dai ragazzi, a partire dalla scuola, dove secondo il 43% dei genitori e il 57% dei ragazzi una policy non esiste, ma peggio va ai luoghi dello sport organizzato (rispettivamente 75% e 73%), ad oratori e parrocchie (84% e 87%), e ai vari centri ludico-ricreativi (91% e 90%). Ancora più significativo il fatto che 1/3 di genitori e ragazzi dichiara non di non sapere dell’esistenza di un sistema di tutela in nessuno di questi luoghi, cosa che potrebbe implicare sia la sua inesistenza che la sua inefficacia.
“Ci auguriamo che il passo deciso fatto oggi da Papa Francesco sia da stimolo in particolare per le istituzioni pubbliche, che tanta parte hanno rispetto ai luoghi più frequentati in assoluto da bambini e adolescenti, come la scuola e i centri sportivi, perché possano dotarsi di un sistema efficace di prevenzione in tutte le strutture sul territorio.”
Save the Children, chiede in particolare:
· al Ministro dell'Istruzione di elaborare e adottare al più presto un Codice di Condotta rispetto alla tutela dei minori ,conosciuto e sottoscritto da tutti gli insegnanti e dal personale non docente che operano all’interno della scuola, includendo una formazione specifica nelle attività di aggiornamento e, in particolare, prevedere l’adozione di un sistema di segnalazione e risposta del sospetto di abuso che individui, tra le altre cose, una figura all'interno degli istituti che possa fungere da persona di riferimento che goda della fiducia di alunni e genitori;
· al Ministro dello Sport di intervenire presso il CONI al fine di concertare azioni dirette a sollecitare le singole Federazioni sportive ad agire in modo preventivo attraverso la formazione, sensibilizzazione e informazione dei propri operatori che lavorano a contatto con i minori e la predisposizione di un adeguato sistema di segnalazione e risposta;
· a tutte le altre organizzazioni, laiche o religiose, di attivarsi da subito per prevedere proprie linee guida a tutela dei bambini, bambine e adolescenti con i quali lavorano, e intraprendere su queste percorsi di informazione e sensibilizzazione dei propri operatori e dei minori e delle loro famiglie al fine di far conoscere i rischi e le modalità per prevenirli efficacemente a partire dalla creazione di un sistema di segnalazione e risposta.
La ricerca IPSOS per Save the Children “Tutela dei minori nei luoghi frequentati con regolarità, siamo in grado di garantirla?”, insieme alla Policy e alle Procedure di Segnalazione e di Risposta di Save the Children sono disponibili sul sito alla pagina:
www.savethechildren.it/pubblicazioni
Ufficio Stampa Save the Children Italia
tel. 06 48070023-81-63-71
[1] La ricerca è stata realizzata da Ipsos su un campione nazionale rappresentativo di genitori con figli minori e di adolescenti di età compresa tra i 13 e i 18 anni, nel periodo che va dal 23 al 30 ottobre.