Violenza “assistita”: durante gli episodi di violenza nei confronti delle proprie madri, i bambini presenti 65 volte su 100
In Italia due figli su tre delle donne che hanno subito episodi di violenza tra le mura domestiche vi hanno assistito impotenti e in un caso su quattro ne sono stati coinvolti direttamente.
Nel 2014 sono stati 50mila i casi di bambini che hanno subito gravi minacce dai partner violenti e aggressivi delle loro madri, come forma di ritorsione nei confronti di queste ultime . Sono i numeri della cosiddetta violenza “assistita”, ossia la violenza fisica o psicologica cui direttamente o indirettamente assistono i minori in contesti familiari.
Per contrastare questo fenomeno, Save the Children, l’Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e a promuoverne i diritti, ha inaugurato oggi a Ponderano, in provincia di Biella, il Centro “I Germogli”, un polo sperimentale di accoglienza dove i bambini e le loro mamme possono recuperare serenità ed essere sostenuti e accompagnati nel percorso di uscita dalla violenza domestica. “In Italia siamo di fronte a un aumento preoccupante del numero di violenze domestiche a cui i figli sono esposti: dal 60,3% del 2006, la quota è salita al 65,2% nel 2014.
Nel nostro Paese, purtroppo, si fa tuttavia ancora troppo poco per contrastare questo fenomeno. Per questo motivo, Save the Children ha deciso di impegnarsi in prima linea, con l’avvio del Centro “I Germogli”, per supportare le piccole vittime di questa grave forma di violenza: una violenza silenziosa, difficile da raccontare, che lascia ferite all’apparenza poco visibili ma molto profonde”, commenta Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children Italia.
Il Centro di Ponderano ospita al suo interno una comunità mamma-bambino, che può accogliere contemporaneamente sei nuclei composti dalla mamma con i propri figli, e un gruppo appartamento per tre nuclei mamma-bambino coinvolti in percorsi di semi-autonomia. Qui, mamme e figli potranno ricevere supporto psicologico e avere accesso ad attività educative e laboratoriali, con l’obiettivo di restituire loro un senso di serenità nella propria vita dopo il trauma subito.
Il Centro di Save the Children è stato realizzato grazie al supporto della Daniele Agostino Derossi Foundation (DADF), che ne ha reso possibile la progettazione e la piena realizzazione, e di Ikea Italia per l’arredo degli spazi, e sarà gestito in collaborazione con Esserci Cooperativa Sociale. “Sono moltissimi i bambini e le bambine testimoni di violenze che si consumano tra le mura domestiche. Assistere ad atti violenti rivolti alla mamma produce su di loro un impatto catastrofico, dal punto di vista fisico, psicologico e morale, con ripercussioni che possono durare anche tutta la vita. In più, i bambini che assistono alla violenza perpetrata dal padre nei confronti della loro mamma hanno una probabilità maggiore di rendersi autori, in futuro, di gesti violenti contro le loro compagne. Allo stesso modo, le bambine corrono maggiori rischi di subire violenze domestiche una volta diventate adulte,” afferma Raffaela Milano, Direttore dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.
Nel Centro “I Germogli” le mamme saranno sostenute nel ricreare una relazione sana e serena con i propri figli, seguendo un percorso personalizzato che mira a rafforzare le loro capacità genitoriali. Il Centro aiuterà inoltre le mamme a ricostruire la propria autonomia lavorativa e sociale: saranno infatti promosse attività di formazione volte a valorizzare le competenze delle madri, a far riscoprire loro la fiducia in se stesse e a individuare concrete opportunità lavorative. “È molto importante che le mamme e i loro bambini vincano l’isolamento che la violenza familiare produce per sentirsi finalmente sostenute e non più sole.
Saremo infatti al loro fianco non soltanto durante il periodo di residenza all’interno del Centro, che dovrà necessariamente essere di breve durata, ma anche nel periodo successivo, accompagnando le mamme e i bambini fino all’autonomia e al completo reinserimento sociale,” prosegue Raffaela Milano. All’interno della struttura è presente anche un polo di ricerca e documentazione per elaborare dati aggiornati sul fenomeno della violenza “assistita” nel nostro Paese e approfondirne le conseguenze.
“Vogliamo contribuire a diffondere in tutto il Paese la conoscenza e la pratica delle metodologie di intervento più efficaci e innovative rivolte a mamme e bambini, facendo così del Centro di Ponderano un polo di eccellenza in Italia per il contrasto alla violenza “assistita”, con l’obiettivo di promuovere in Italia la crescita costante di una formazione specifica per la prevenzione e la presa in carico delle vittime”.
Per contribuire a questo obiettivo, Save the Children considera prioritario il lavoro in rete con le istituzioni e con tutti gli attori sociali coinvolti a livello locale, dagli assistenti sociali agli psicologi, dagli operatori sanitari agli insegnanti e alle associazioni.
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