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Oggi a Ginevra presentato il rapporto del Gruppo di esperti delle Nazioni Unite che ha messo in evidenza “una serie di possibili crimini di guerra”.

Il virus ha raggiunto un tasso di mortalità del 67%, ben al di sopra la media per l’ebola.

Facciamo appello al presidente incaricato Giuseppe Conte e alla futura coalizione di governo affinché l’Italia promuova con urgenza un programma di ricerca e salvataggio a livello europeo, che preveda un meccanismo rapido e funzionale di sbarco.

Le persone sono terrorizzate e sono a corto di cibo, acqua e impossibilitate dal fuggire dalle loro case.

Nuovo soccorso in extremis di fronte alla Libia. L’Italia e l’Europa non possono non proteggere la vita di questi bambini prima di ogni altra considerazione su confini e politiche migratorie, ripristinare un sistema di ricerca e soccorso nel Mediterraneo.

Salvare vite umane sia la preoccupazione principale dei Paesi membri dell’UE, è necessario ripristinare un sistema di ricerca e soccorso nel Mediterraneo.

Circa 40mila bambini sfollati nelle ultime tre settimane.

A 2 anni dalle atrocità di massa subite in Myanmar 1 milione di rifugiati Rohingya attendono ancora giustizia e chiarezza sul loro futuro.

Ebola: Save the Children, più di 500 bambini hanno perso la vita in Repubblica Democratica del Congo dall’inizio dell’epidemia. Decessi più che quadruplicati negli ultimi sei mesi.

Save the Children esprime profondo dolore per le vittime provocate dalla bomba che oggi ha colpito un bus nella provincia di Farah.

Con il mancato inserimento della Coalizione guidata dall’Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti nella “lista nera” il Segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha perso l’opportunità di mettere la Coalizione davanti alle proprie responsabilità.

Soddisfazione del Coordinamento della società civile italiana che chiede lo Stop alle armi per bombardare lo Yemen.

L’organizzazione sottolinea l’urgenza, di fronte al continuo deteriorarsi delle condizione di sicurezza in Libia, che l'Europa e la comunità internazionale moltiplichino gli sforzi per realizzare vie di accesso sicure dalle aree di crisi o di transito.

A pochi giorni dalla Giornata internazionale contro la tratta di esseri umani diffuso il rapporto “Piccoli schiavi invisibili 2019”. Il business dello sfruttamento sessuale nel nostro Paese recluta le sue vittime in Nigeria, Romania, Bulgaria e Albania.

In occasione del Consiglio Giustizia e Affari interni di questa settimana, l’Organizzazione chiede che venga ridiscusso l’accordo di Dublino.