Save the Children esprime soddisfazione per il varo dei “Ristori Educativi”, nell’ambito del decreto sulle misure urgenti per fronteggiare l’emergenza Covid-19 in discussione ieri alla Commissione Affari Sociali della Camera.
Oltre alle barriere all'istruzione, una ricerca dell’Organizzazione ha rilevato alti livelli di violenza e abusi tra le popolazioni sfollate e rimpatriate. Save the Children chiede ai leader mondiali di aumentare i finanziamenti per il clima.
L’Organizzazione, che sta distribuendo denaro, vestiti invernali e carburante alle famiglie, ha lanciato una petizione per chiedere al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale di sbloccare i finanziamenti vitali per il Paese.
Save the Children lancia la petizione per salvare le bambine e i bambini afghani e chiedere al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale di sbloccare i finanziamenti vitali per il Paese.
L'Organizzazione chiede alle parti in conflitto di fermare l’escalation di violenza, di rispettare gli obblighi sui diritti umani e di limitare l'uso di armi esplosive nelle aree popolate che rischiano di colpire in particolare i bambini.
La sentenza viola la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia che la Somalia ha ratificato nel 2015. Save the Children esorta il governo del Puntland a garantire procedure legali a misura di minore.
L’Organizzazione diffonde un video inedito con le testimonianze delle ragazze e sottolinea come la presenza di donne nella scienza e nella ricerca possa aiutare a raggiungere almeno 4 degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
L’Organizzazione esorta a non commettere gli stessi errori del 2011/2012 quando, a causa della lenta risposta globale, sono morte almeno 260mila persone, la metà delle quali di età inferiore ai 6 anni.
Più di 550 scuole sono state totalmente o parzialmente distrutte lasciando circa 10.000 studenti senza istruzione. L’Organizzazione, che sta sostenendo le comunità colpite, lancia l’allarme per questi eventi meteorologici estremi sempre più frequenti.
L’Organizzazione ribadisce che il campo non è un posto per bambini e invita i governi a rimpatriare al più presto e in sicurezza i minori e le loro famiglie.
Necessario un piano nazionale per promuovere il benessere psico-fisico di bambini e adolescenti, con l’immediato rafforzamento della prevenzione e il monitoraggio dell’accesso ai servizi di cura territoriali per evitare ritardi nella presa in carico.