Terremoto in Centro Italia: un anno dopo
il nostro intervento
in centro italia
Dopo il terremoto
Nelle situazioni di emergenza i bambini sono sempre i più vulnerabili, per questo subito dopo il primo terremoto che ha stravolto il Centro Italia il 24 agosto, ci siamo attivati per rispondere immediatamente all'emergenza e per dare il via a una serie di attività che tramite il gioco e in spazi protetti, hanno dato a bambini e adolescenti la possibilità di essere ascoltati e di condividere il proprio tempo con i coetanei.
Il terremoto, iniziato nella notte del 24 agosto, ha colpito 600 mila residenti, fra cui 84 mila bambini ed adolescenti e ha fatto 299 vittime.
Le nostre attività
Abbiamo garantito fin dalle primissime ore la presenza di Spazi protetti per i bambini e gli adolescenti colpiti, che hanno quindi potuto svolgere delle attività in presenza di educatori ed operatori specializzati e formati per lavorare in contesti emergenziali.
Ci siamo attivati d’intesa con la Protezione Civile della Regione Lazio, già nelle 24 ore successive al primo terremoto, mediante l’apertura di Spazi a Misura di Bambino all’interno dei campi di accoglienza di Amatrice e Grisciano - Accumoli.
Al fine di dare continuità all'intervento nei mesi successivi sono state avviate tutta una serie di attività per supportare bambini, famiglie e insegnanti delle zone colpite.
Raccomandazioni per il futuro
Ad un anno dal terremoto, riteniamo fondamentale garantire la continuità degli interventi, in particolar modo nell’attuale fase post emergenza, in cui si stanno consegnando i moduli abitativi provvisori alle famiglie.
L’Organizzazione continuerà a monitorare la situazione di reinsediamento della popolazione per valutare le necessità emergenti, in un contesto in evoluzione. Tra gli altri, per l’inizio dell’a.s. 2017 - 2018 è previsto l’avvio di un’attività di supporto per gli insegnanti e gli alunni. Save the Children partecipa inoltre alla co-progettazione del Programma speciale aree colpite dal terremoto, ideato per attuare interventi di supporto, coordinamento e accompagnamento della progettazione partecipativa degli interventi di cui al “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile” nelle aree di Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio.
Da ultimo, ma non meno importante, si evidenzia la necessità di prendere in considerazione il punto di vista di bambini e ragazzi in tutte le fasi di un’emergenza; essi devono poter partecipare ai processi decisionali sia nelle fasi dell’emergenza, che in quelle della ricostruzione.