Caldo estremo in Italia: 880mila minori esposti a temperature torride

Ismael/Save the Children

In questi giorni il nostro Paese è stato investito da ondate di calore estremo, le quali hanno un impatto pericoloso sul benessere di bambine, bambini e adolescenti. Sono oltre 880mila i minori che in Italia esposti a temperature torride, che vivono nelle città classificate come bollino rosso dal Ministero della Salute: Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Trieste, Verona e Viterbo. [1] 

Caldo estremo in Italia

Il caldo estremo ha un effetto negativo sulla salute mentale e fisica dei bambini, compresa la loro capacità di riposare, imparare e giocare.

I bambini in condizione di svantaggio economico sono i più colpiti dal disagio derivante dalle ondate di calore estremo: 2 minori su 5 in Italia vivono in case sovraffollate.

Sono oltre 880mila i minori in Italia esposti a temperature torride che vivono nelle città che hanno registrato nel corso della giornata i livelli massimi di calore. Circa il 18% di loro ha meno di 4 anni e risulta essere più vulnerabile ai problemi di salute che le alte temperature possono causare. Questo dato riguarderebbe quasi 160mila bambini e bambine italiani. Per avere maggiori informazioni su come proteggere i bambini dal caldo estremo, ecco 11 consigli utili.

I dati sul caldo estremo in Italia

Secondo l'Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), le temperature europee si stanno riscaldando a una velocità doppia rispetto alla media globale. [2] L’emergenza caldo è ancora più grave per i bambini che vivono in famiglie in condizioni di svantaggio economico, o abitano in ambienti piccoli, insalubri o sovraffollati. In Italia, il tasso di sovraffollamento delle abitazioni nella fascia 0-17 anni è molto elevato: 2 bambini su 5 rispetto a una media europea del 25%.[3]

L’Istat stima che nel 2023 il 9% delle famiglie italiane vivano in abitazioni con anomalie nell’irrigazione dell’acqua, per problemi legati alla rete idrica locale. Queste famiglie, 2,3 milioni, sono prevalentemente residenti nel Mezzogiorno.

Sono chiaramente le aree urbane ad essere maggiormente colpite dal surriscaldamento e dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici. Come ha rilevato l’Istat [4], nel 2022 i capoluoghi di provincia mostrano un aumento delle temperature rispetto al valore medio del periodo 2006-2015. I picchi ci sono stati nelle città di Gorizia (+8,7°), L’Aquila (+ 5,1°), Palermo (+5,1°), Bari (+4,5°), Cremona (+4,3°), Latina (+3,7°), Livorno (+3,6°), Sondrio (+3,4°) e Grosseto (+3,2°).

Attuare politiche contro la crisi climatica

La probabilità di eventi estremi legati alla crisi climatica è aumentata del 9% in 20 anni e i più piccoli rischiano di subire in modo pesante i disagi che questo comporta.  
Alberi e spazi verdi mitigano gli effetti delle alte temperature facendo ombra nelle aree urbane e giocano un ruolo importante per regolare e migliorare la qualità dell’aria, assorbendo inquinanti atmosferici. Sarebbero in aumento gli interventi di forestazione urbana e periurbana, con impianti di nuove aree boschive a sviluppo naturale realizzati in 56 capoluoghi di provincia nel 2022 (erano 30 nel 2011). Tuttavia queste aree sono molto più estese nei capoluoghi del Nord, rispetto a quelli di Centro, Sud e Isole.

La crisi climatica è una crisi dei diritti dell'infanzia e mette a rischio circa 1 miliardo di bambini e bambine, che vivono in Paesi ad alto rischio di subire gli impatti del cambiamento climatico [5]. Ricordiamo che nella nostra ricerca [6] abbiamo rilevato che le bambine e i bambini dovranno affrontare, in media, un numero di ondate di calore 7 volte superiore, un numero doppio di incendi selvaggi e un numero triplo di perdite di raccolti rispetto ai loro nonni.

Chiediamo ai governi nazionali di attuare politiche che limitino il riscaldamento delle temperature a 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, al fine di mitigare l’impatto negativo del cambiamento climatico sui bambini. Sono necessarie, inoltre, politiche che sostengano le comunità ad adattarsi, come i programmi di educazione alla salute nelle scuole e l’implementazione di sistemi di allerta precoce per eventi climatici estremi. È essenziale attuare una giusta transizione ecologica, che includa interventi contro la povertà multidimensionale, le disuguaglianze e l'ingiustizia climatica e intergenerazionale.

Per approfondire, leggi il comunicato stampa. 

Note:

[1] Il dato è calcolato sommando il numero di minori che vive nelle città di Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Trieste, Verona e Viterbo. Fonte: ISTAT,
[2] Temperatures in Europe increase more than twice global average (wmo.int),
[3] https://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/view/tessi171/default/table?lang=en,
[4] Fonte: Istat, Rilevazione Dati meteoclimatici ed idrologici,
[5] Unicef, The Children’s Climate Risk Index,  https://www.datocms-assets.com/30196/1629452207-unicef-climate-crisis-child-rights-crisis.pdf,
[6] CLIMATE CRISIS – Children face life with far more heatwaves, floods, droughts and wildfires than grandparents | Save the Children International

Chi ha letto questo articolo ha visitato anche