Gaza: grave carenza di cibo per il 96% degli abitanti

Bisan Owda/ Save the Children

Secondo i dati diffusi oggi dall’IPC (la scala globale per classificare le crisi alimentari e nutrizionali) oltre 495.000 persone a Gaza, compresi bambine e bambini, soffrono la fame a causa dell’estrema mancanza di cibo. Questa cifra, rappresenta quasi l’intera popolazione della Striscia di Gaza, ovvero il 96% degli abitanti.

Striscia di Gaza: grave carenza di cibo

I nuovi dati IPC  sulla carenza di cibo per i bambini e le bambine nella Striscia di Gaza sono devastanti. 

I dati dell’IPC mostrano anche che circa 745.000 bambini e adulti a Gaza si trovano ad affrontare condizioni di emergenza di insicurezza alimentare caratterizzate da malnutrizione acuta e un crescente rischio di morte per fame. Questi numeri critici rivelano ancora una volta che senza la fine delle ostilità e senza miglioramenti immediati nell’accesso agli aiuti, tutti i bambini di Gaza sono a rischio carestia.E almeno 34 persone, la maggior parte delle quali bambini, sono già morte a causa di grave malnutrizione, secondo quanto riportato dal Ministero della Sanità di Gaza.

Gaza: chiediamo l’accesso agli aiuti 

Ulteriore segnalazione del rapporto dell’IPC è che, sebbene le persone nel nord di Gaza siano state temporaneamente salvate dalla carestia (prevista dall’indice IPC per lo scorso maggio), ciò è avvenuto solo perché sono stati concessi aiuti limitati per raggiungere le persone maggiormente in difficoltà. Al contrario, nel Sud, la situazione della fame è notevolmente peggiorata, a causa delle continue ostilità e del ridotto accesso agli aiuti.

Cosa fa differenza tra la vita e la morte per le persone a Gaza? Gli aiuti e l’accesso agli aiuti. 
Per questo motivo è urgente e necessario che venga dato il pieno accesso e illimitato in tutta la Striscia di Gaza agli operatori umanitari e alle forniture salvavita per affrontare la malnutrizione dei bambini, fornire alimentazione supplementare alle donne in gravidanza e in allattamento.
Noi, come altre agenzie umanitarie, non siamo in grado di raggiungere i moltissimi bambini e adulti che stanno soffrendo la fame estrema a causa delle ostilità in corso e della mancanza di servizi e forniture di base.

Fame e malnutrizione a Gaza: il racconto dal nostro staff

Il nostro staff medico in una delle sue cliniche, in sole cinque settimane ha segnalato circa 40 casi di bambini e bambine affetti da malnutrizione grave e rischiosa per la sopravvivenza. Hanno segnalato anche di bambini e adulti che presentavano sintomi, come peso estremamente basso, affaticamento, bassa pressione sanguigna.

C’è stato, inoltre, un aumento dei fenomeni di diarrea tra i bambini, di ittero e di patologie respiratorie, tutte malattie che, se aggiunte alla fame estrema, possono uccidere un bambino in pochi giorni.  Durante il fine settimana, una madre di 38 anni è arrivata in una nostra clinica con un grave affaticamento e atrofia muscolare: pesava solo 38 kg.

Sappiamo come prevenire la malnutrizione, sappiamo come curarla, ma non ci viene data l’opportunità di farlo. Gravi e significative restrizioni all’accesso degli aiuti e pesanti combattimenti ci impediscono di gestire le cliniche come faremmo normalmente, e come abbiamo fatto in innumerevoli altre emergenze in precedenza, salvando vite umane” ha affermato Rachel Cummings, Team Leader di Save the Children a Gaza.

Per evitare che i bambini muoiano di fame e malnutrizione, è necessario poterli raggiungere, sottoporli a screening e curarli. Abbiamo urgente bisogno di arrivare alla popolazione.

Il nostro intervento

A Gaza gestiamo programmi sanitari e di screening compresa la formazione del personale che si occupa di nutrizione, dello screening di bambini e adulti e della protezione, della promozione e del sostegno delle pratiche di allattamento al seno. Tuttavia, le condizioni di base per raggiungere le famiglie devono essere ristabilite dal governo israeliano che deve togliere l’assedio facilitando l’accesso umanitario senza ostacoli attraverso la Striscia di Gaza, così che tutte le parti fermino le ostilità. 

Stiamo fornendo servizi essenziali e sostegno ai bambini palestinesi dal 1953 e attualmente lavoriamo 24 ore su 24 per fornire beni di prima necessità alle famiglie di Gaza: acqua potabile, cibo, prodotti per l'igiene, materassi, coperte, materiale didattico, kit per rifugi, giocattoli e giochi. Forniamo sostegno psicologico e per la salute mentale ai bambini e alle loro famiglie e consegniamo denaro alle famiglie per aiutarle ad acquistare beni di prima necessità.

Collaboriamo con i nostri operatori impegnati nel coinvolgimento della comunità e abbiamo fornito formazione sullo screening nutrizionale, sull’istruzione e sulla protezione dei bambini. Stiamo anche sostenendo attività ricreative e attualmente stanno assistendo i nostri partner nelle distribuzioni.

Per approfondire, leggi il comunicato stampa

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