I bambini Rohingya continuano a vivere orrori indicibili e indimenticabili
“I militari hanno dato fuoco alla nostra casa. Poi hanno iniziato a uccidere le persone con i machete: uomini, donne, bambini. Tutti. Siamo scappati e non siamo più tornati indietro. Durante il viaggio verso il Bangladesh, sono entrato in un villaggio abbandonato per cercare cibo e mi sono imbattuto in un pozzo da cui volevo prendere dell'acqua per il viaggio. Quando mi sono avvicinato, ho visto almeno 50 cadaveri galleggianti. Non potrò mai dimenticare l'odore delle case in fiamme o la vista dei corpi gonfiati. ”
Questo racconto terrificante è quello di un ragazzo di 12 anni, che ha visto cose che nessun bambino dovrebbe mai vedere. Un ricordo del genere resterà nella sua memoria per sempre e la cosa peggiore è che, come lui, sono moltissimi i bambini che hanno assistito a scene di questo tipo e troppi sono quelli che hanno perso la vita.
Aiutaci ad intervenire per supportare le vittime di questi orrori.
“Negli ultimi due anni, siamo scappati da un villaggio a un altro, ma i militari continuovano a cacciarci perché ci dicevano che non avevamo il diritto di stare in Myanmar. Non ci lasciavano pregare e non ci lasciavano andare al mercato. Poi un giorno sono venuti e hanno portato via 40 donne, di cui non abbiamo più saputo niente. Hanno ucciso così tante persone e fatto cose così terribili... ho visto un soldato versare benzina su una donna incinta e poi darle fuoco. Un altro soldato ha strappato un bambino dalle braccia di sua madre e lo ha buttato nel fuoco, non aveva neanche un anno. Non dimenticherò mai quelle urla.”
I nostri team ogni giorno ascoltano le storie dei bambini sopravvissuti e delle loro famiglie, che hanno vissuto o assistito alle più orribili violazioni. Abbiamo documentato le testimonianze dirette delle atrocità sofferte dalla comunità rohingya, che nel loro insieme costituiscono crimini contro l’umanità e pulizia etnica. Queste includono lo stupro sistematico, la violenza sessuale, l’umiliazione pubblica, le punizioni collettive, l’omicidio, l’evacuazione forzata e la distruzione della proprietà privata.
La già grave situazione dei bambini rohingya rifugiatisi in Bangladesh rischia di peggiorare ulteriormente a causa del nuovo allarme sanitario per i casi letali di difterite che hanno già causato la morte di almeno 15 bambini.
Chiediamo ai leader Ue di prendere posizione in modo forte sulla situazione nel nord dello stato del Rakhine e di fare tutto ciò che è in loro potere per evitare ulteriori violenze contro i bambini ronhingya e assicurare che i responsabili siano obbligati a risponderne.