Il nostro intervento in situazioni di emergenza nel 2015
Nel 2015 abbiamo soccorso oltre 877.000 bambini siriani, come Fatima, la piccola nella foto. Sono tutti vittime di un conflitto che li ha costretti ad abbandonare le proprie case, cercando rifugio in paesi come la Giordania, il Libano, l’Iraq e l’Egitto.
Da ormai 5 anni, ogni giorno, forniamo loro kit igienici, abiti caldi e coperte per difenderli dal freddo. In Giordania, nel solo campo di Za’atari, ogni mese distribuiamo oltre 530 tonnellate di cibo. Ma i bambini siriani non sono gli unici a dover fuggire.
Come loro sono tanti i piccoli che scappano dall’Afghanistan, dal Sudan, dall’Eritrea e da altri paesi in guerra. Nell'anno passato sono stati 11.000 i bambini che hanno raggiunto le nostre coste da soli, senza un adulto che li proteggesse.
Per loro abbiamo intensificato le nostre attività nei luoghi di sbarco, distribuendo beni di prima necessità, fornendo supporto psicologico e informazioni legali. I paesi in cui abbiamo operato non sono solo quelli colpiti dai conflitti. In Nepal, lo scorso aprile, un terribile terremoto ha cancellato in un colpo solo 8.000 vite.
Nei villaggi completamente rasi al suolo abbiamo distribuito tende, kit igienici, cibo e fornito assistenza medica a 541.000 persone, di cui 325.000 bambini. Per restituire ai più piccoli un luogo dove tornare a studiare e a giocare, abbiamo allestito 463 Centri Temporanei per l’Apprendimento.
Negli ultimi mesi del 2015 siamo intervenuti in Etiopia, dove la popolazione sta affrontando la peggiore ondata di siccità degli ultimi 50 anni. L’assenza di piogge ha già affamato oltre 10 milioni di persone.
I bambini sono i più a rischio perché la mancanza di un’adeguata alimentazione può compromettere per sempre il loro sviluppo fisico e mentale. Sono già 400.000 i piccoli colpiti da malnutrizione acuta. Ecco perché non abbiamo perso un minuto e ad oggi abbiamo già raggiunto 101 tra i 142 distretti più colpiti. Abbiamo distribuito acqua, cibo e somministrato trattamenti terapeutici, ma migliaia di bambini aspettano ancora il nostro intervento.
Questi numeri parlano di vite a cui insieme stiamo restituendo dignità, di bambini che un po’ alla volta possono tornare alla loro quotidianità grazie al nostro comune impegno.
Nulla di ciò sarebbe stato possibile senza l'aiuto dei nostri sostenitori, per questo speriamo che anche durante il 2016 vorrete sostenerci per arrivare il più rapidamente possibile a supportare minori in situazioni di emergenza.