Il nostro sostegno a migliaia di palestinesi evacuati in Egitto

Save the Children

Come parte di un'iniziativa finanziata da Community Jameel per bambini e madri incinte, stiamo sostenendo migliaia di palestinesi, compresi neonati, evacuati da Gaza attraverso il valico di Rafah verso l’Egitto.

Le madri palestinesi a Gaza partoriscono in condizioni traumatiche, antigieniche e poco dignitose, senza accesso alle cure di base. Grazie a questa iniziativa, possiamo fornire cure salvavita alle madri e ai neonati bisognosi di urgenti necessità mediche.

Il sostegno ai palestinesi in Egitto

Da ottobre 2023 circa 5.000 persone sono state evacuate per motivi sanitari da Gaza, di cui oltre l'80% ha ricevuto cure in Egitto, Qatar ed Emirati Arabi Uniti, mentre altri 10.000 pazienti hanno attualmente necessità di evacuazione medica per portare avanti delle cure specialistiche. Tra di loro ci sono anche neonati, i quali hanno bisogno di ricevere cure in terapia intensiva, in seguito al bombardamento delle unità di maternità in tutta Gaza.

Grazie al sostegno di Community Jameel, siamo riusciti ad attivare un intervento specifico procurando 20 incubatrici insieme ad altre forniture mediche. Abbiamo installato il tutto nelle unità di terapia intensiva neonatale del Ministero della Salute in Egitto, dove i medici stanno fornendo cure ostetriche e pediatriche urgenti a madri e neonati, compresi bambini prematuri, che sono stati evacuati da Gaza.

Formazione al personale medico

Di fronte a un’emergenza umanitaria in cui i pazienti, compresi i bambini, hanno subito privazione dei beni di prima necessità, traumi e lesioni terribili, anche i paramedici necessitano di competenze specialistiche per gestire la propria salute e il proprio benessere mentale.

Per questo motivo, oltre alle attrezzature, stiamo fornendo una formazione specialistica ai paramedici delle ambulanze egiziane che ricevono e trasportano gli sfollati per cure mediche da Gaza. La formazione comprende la tutela dei bambini, il primo soccorso psicologico e l’autocura. 

"Per i piccoli che hanno subito un trauma psicologico come la guerra a Gaza, il trattamento varierà in base alla loro età. I bambini di età inferiore ai tre anni necessitano di un trattamento speciale perché non possono esprimersi completamente verbalmente, possono solo piangere. Ciò rende più difficile identificare quello di cui hanno bisogno” ha affermato Hakim, un paramedico che ha ricevuto una formazione di primo soccorso psicologico nell'ambito dell'iniziativa.

Dopo una prima formazione per circa 90 paramedici, l'autorità egiziana per le ambulanze ci ha chiesto di ampliare la formazione all'intero staff: 16.000 paramedici, i quali arriveranno da tutto l'Egitto al governatorato del Nord Sinai per supportare la risposta alla crisi di Gaza.

Evacuazioni mediche da Gaza in Egitto

Il sistema sanitario nella Striscia è quasi al collasso: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) avverte che, con il conflitto in corso, il numero di pazienti che necessitano di evacuazione medica è destinato ad aumentare vista l’impossibilità di dare risposte alle esigenze mediche critiche in loco: i bombardamenti incessanti hanno smantellato le infrastrutture sanitarie, con 19 ospedali su 36 fuori servizio.

Il numero di evacuazioni è diminuito drasticamente dopo la chiusura dei valichi di frontiera, il che ha reso impossibile per circa 2.150 pazienti lasciare Gaza a causa della chiusura del valico di Rafah da maggio. L'OMS ha anche affermato che ci sono più di 500.000 donne in età riproduttiva a Gaza che ora non hanno accesso ai servizi essenziali, come le cure prenatali e postnatali. I servizi di maternità sono forniti solo in 8 dei 17 ospedali parzialmente funzionanti e in 4 ospedali da campo.

Dallo scorso ottobre il Ministero della Sanità di Gaza ha stimato che nella Striscia di Gaza sono nati 20.000 bambini. La ricerca mostra che circa il 15% delle donne che partoriscono hanno probabilità di avere complicazioni durante la gravidanza.

“I ripetuti cosiddetti ordini di ‘evacuazione’, le restrizioni all'accesso alle forniture mediche e al carburante e gli attacchi agli ospedali e ai punti medici a Gaza stanno distruggendo le possibilità dei bambini di ricevere cure salvavita. Coloro che sono riusciti a essere evacuati in Egitto sono feriti e tormentati dagli orrori che hanno vissuto. Siamo orgogliosi di collaborare con Community Jameel per fornire ai bambini palestinesi il sostegno a cui hanno diritto e di cui hanno tanto bisogno” ha dichiarato Matteo Caprotti, Direttore di Save the Children Egitto.

Il nostro intervento in Egitto

Siamo in Egitto per sostenere le famiglie palestinesi e i bambini fuggiti dalla guerra di Gaza con assistenza e supporto urgente, nell’ambito della salute mentale e psicosociale (MHPSS) a bambini e adulti, fornendo servizi sanitari e sostegno economico a migliaia di palestinesi per aiutarli a soddisfare i loro bisogni primari.

Dall’inizio della crisi e fino alla chiusura del valico di Rafah, abbiamo garantito assistenza umanitaria di emergenza a Gaza attraverso il valico, tra cui forniture di acqua, medicine, pacchi alimentari, kit per la protezione dei bambini e kit per la dignità.


Per approfondire, leggi il comunicato stampa.
 

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