Maturità: 4 domande e risposte per gli studenti
L’ultimo giorno di scuola nelle classi degli studenti di quinta superiore vige un’atmosfera particolare, sentimenti contrastanti tra loro si sfidano e nessuno sa quale far prevalere. Se essere felici per la conclusione del periodo di studi, se avere ansia per gli esami prossimi, se essere tristi perché non si vedranno più gli amici di scuola, o almeno non come prima, o se essere in ansia per il futuro.
Ci sarà sicuramente un momento in cui nella mente ognuno di noi ripercorrerà la sua carriera scolastica, e nonostante i momenti brutti vissuti, e ce ne sono stati per tutti, tenderemo a ricordare solo quelli belli, perché sono quelli che vogliamo ricordare.
Il cervello tende a dimenticare ciò che ci ha fatto male, come una sorta di “difesa”. È proprio questo il motivo per cui quando parlo con un adulto di scuola, la frase che più spesso mi sento dire è “che bello sarebbe poter tornare sui banchi!”.
Come se la fine della scuola avesse segnato la fine di tutto ciò che c’era di più bello. In fondo sono consapevole che questi anni non torneranno più, che sono gli anni più belli della nostra vita, e chi li ha già vissuti lo sa benissimo.
- Ma con la maturità finisce tutto?
No certo che no, questa segna semplicemente la fine di un periodo della nostra vita, durato come minimo 13 anni. Ma non sono 13 anni casuali, sono gli anni della formazione e della crescita di un individuo. In questo tempo, il bambino è diventato un ragazzo, e ha gettato le basi (gli ideali, le idee) per l’uomo che sarà. La maturità è l’ultimo step da passare per entrare nella ‘vita vera’ dove non c’è la scuola che ti protegge, sarai tu, oramai maturo, a scrivere la tua storia. Non dovrai più seguire una via già tracciata da altri, ma la via la creerai tu.
- Ma che significato ha la maturità?
Voglio dire, sono 13 anni che vengo valutata e messa sotto esame, i professori oramai mi conoscono benissimo e sono in grado di dire se sono o no pronta per la così detta ‘vita vera’. Perché quindi c’è bisogno di una ulteriore valutazione, che procura ulteriore stress invece di assecondare la voglia di andare al mare con gli amici? Il consiglio che posso darvi è: prendete la maturità come una occasione per fare qualcosa di più di quello che avete sempre fatto. Per superarla non basta lo studio, serve saper parlare e sapersi porre davanti ad uno sconosciuto che ti deve valutare. È quindi una occasione per farvi valere, c’è infatti bisogno di impegno per costruire una tesina originale o per portare all’orale un progetto.
- Una volta fatta sarai davvero più matura e pronta per il mondo del lavoro o dell’università?
Effettivamente dopo aver superato la maturità uno si aspetta qualcosa di più rispetto a prima, si pensa che dopo di questa cambierà tutto, e poi si rimane delusi perché non è cambiato niente.
Quello che dobbiamo capire è che la maturità più che segnare la fine di un percorso rappresenta l’inizio di una nuova fase della vita.
- Ma è così difficile come dicono?
Domanda inevitabile a cui, non avendo ancora superato la maturità non saprei rispondervi. Sicuramente richiede un impegno in più rispetto al vostro solito, ma i professori, una volta che ti hanno ammesso, tendono ad aiutarti per farti uscire dalla scuola. Inoltre c’è da ricordare che tutti gli adulti d’oggi, a parte qualche eccezione, hanno superato questa prova; perché quindi non dovresti farcela?
Se posso darvi un consiglio maturandi, il voto della maturità nella vita non servirà a molto (perché negarlo?), ma è una cosa obbligatoria che va fatta, pertanto cercate di dare il meglio di voi, per non avere rimpianti in un futuro.
- La maturità falla per te stesso!
Tutto quello che fate a scuola sono cose in più, e se anche nella vita non vi torneranno utili (cosa difficile credo, ma possibile) rimpiangerete di non esservi impegnati abbastanza.
In conclusione voglio augurare buona fortuna a tutti i maturandi, e senza nessun rimpianto vivetela nella maniera più serena e tranquilla possibile.
In bocca al lupo!
Camilla, redattrice di UndeRadio