
Gaza: 200 bambini uccisi da martedì
Da quando la tregua è stata interrotta a Gaza, solo da martedì a ieri sono stati uccisi circa 200 bambini e nelle ultime ore il tragico bilancio sembra destinato ad aumentare.
Da quando la tregua è stata interrotta a Gaza, solo da martedì a ieri sono stati uccisi circa 200 bambini e nelle ultime ore il tragico bilancio sembra destinato ad aumentare.
Le storie di bambine e bambini da tutto il mondo, dall'Ucraina all'Afghanistan, da Gaza ad Haiti, Colombia, Sudan, RDC per evidenziare il devastante impatto che i tagli agli aiuti umanitari avrà sulle loro vite. Scopri di più sull'impatto reale dei tagli all'estero sui bambini e sui nostri programmi.
A Gaza le bombe e i proiettili possono essersi fermati, ma l'incubo per i bambini è tutt'altro che finito. La testimonianza di Inger Ashing, Direttrice Generale di Save the Children International durante una visita a Gaza.
Dopo un anno di conflitto tra Hezbollah e Israele, che ha ucciso più di 4.000 persone in Libano e provato sfollamenti, oggi in Libano quasi un terzo dei bambini affronta livelli critici di fame.
Ora che la tregua è iniziata a Gaza è prioritario portare cibo, acqua e forniture mediche. Siamo pronti a consegnare gli aiuti più rapidamente possibile attraverso i valichi riaperti. Dai beni di prima necessità al supporto psicosociale, il nostro intervento a Gaza:
Il Governo di Israele e Hamas hanno finalmente raggiunto un accordo su una pausa delle ostilità dopo 15 mesi di assedio e bombardamenti a Gaza. Accogliamo l'accordo ma questa tregua deve diventare un cessate il fuoco definitivo.
L’uso di armi esplosive a Gaza nel 2024 ha lasciato 15 bambini al giorno con disabilità potenzialmente permanenti, tra cui gravi lesioni agli arti e problemi all’udito. Gli attacchi contro ospedali e operatori rendono il supporto riabilitativo inaccessibile.
Nella prima settimana del nuovo anno scolastico ci sono stati 5 attacchi contro le scuole a Gaza. Gli attacchi alle scuole sono una grave violazione contro i bambini e compromettono il loro apprendimento.
Nei Paesi in conflitto un bambino su 3 non frequenta la scuola. Bisogna garantire che le scuole non siano bersaglio di attacchi o utilizzate come basi militari. I bambini devono accedere all'istruzione indipendentemente da dove vivono.