Turchia e Siria, un anno dal terremoto
I due forti terremoti e le scosse di assestamento che hanno colpito la Turchia e la Siria nel febbraio 2023 hanno causato oltre 56.000 morti e milioni di sfollati, con circa 6,2 milioni di bambine e bambini colpiti.
Un bambino su tre di quelli che hanno perso la casa a causa dei terremoti in Turchia un anno fa vive ancora in rifugi temporanei, mentre i bambini sia in Turchia che in Siria hanno lottato con l'ansia e altri problemi di salute mentale dovuti al trauma dopo il sisma.
Terremoto in Turchia e Siria: un anno dopo
- In Turchia, circa 2,4 milioni di persone, tra cui 660.000 bambini, sono state costrette ad abbandonare le loro case e a vivere in insediamenti temporanei in tende e container metallici stretti quanto un parcheggio. A un anno di distanza, oltre 761.000 persone, tra cui 205.000 bambini, non sono ancora tornate a casa. 1 famiglia su 2 ha evidenziato cambiamenti nello stato psicologico o nel comportamento dei propri figli, quasi la metà dei quali ha mostrato segni di ansia, e 1 su 5 un comportamento aggressivo.
- In Siria, i bambini sopravvissuti al terremoto hanno dovuto affrontare una crisi economica e un'escalation del conflitto, che ha ulteriormente danneggiato scuole e centri sanitari. Migliaia di persone non hanno accesso a un riparo e al cibo e gran parte dell'assistenza del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite nelle aree colpite dal terremoto è stata sospesa. In Siria, circa 2 genitori su 3 dicono che i propri figli vivono in uno stato di "tristezza", 1 su 3 che i bambini hanno incubi e/o difficoltà a dormire.
La situazione oggi in Turchia e Siria
Abbiamo condotto un’indagine qualitativa sulle famiglie che vivono in siti formali e informali in Turchia e abbiamo rilevato che il 60% fatica a procurarsi gli articoli igienici di base. Secondo le Nazioni Unite, le persone che vivono in un’area informale su 4 dicono di non avere sufficiente accesso all'acqua. Mentre la maggior parte delle famiglie sfollate è riuscita a rimandare i propri figli a scuola in Turchia, il 30% dei genitori ha avuto difficoltà a sostenere i costi.
In Siria quest'anno sono aumentate le persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria: sono circa 1,5 milioni in più e il 45% sono bambini. Ciò significa che un totale di 16,7 milioni di persone, quasi il 90% della popolazione, ha ora bisogno di aiuti. È il numero più alto dall'inizio della guerra in Siria, quasi 13 anni fa. In Siria, molti bambini hanno dovuto lasciare le loro case, spesso più di una volta. Migliaia vivono in tende di fortuna e campi per sfollati, con i genitori che lottano per fornire cibo sufficiente, acqua pulita e vestiti caldi.
Marah, 12 anni, che vive in un campo nel nord della Siria, è stata sfollata prima dal conflitto e poi dai terremoti. "Siamo fuggiti a causa dei bombardamenti, delle granate e dei terremoti. La scuola è stata rovinata... dai terremoti e dai bombardamenti. Non c'era luce, era buio. Non potevamo vedere la lavagna... Ogni volta che l'insegnante provava a scriverci sopra, cadeva. Era un posto orribile". Dopo un anno senza scuola, Marah ha potuto iscriversi a una scuola sostenuta dal nostro partner. “Ora la situazione è migliore perché studio, esco con i miei amici e ho accesso all'istruzione. A causa del terremoto e dei bombardamenti, ho smesso di studiare e di andare a scuola per quasi un anno", ha detto.
Ansia e tristezza: l’impatto sui bambini dopo i terremoti
Le bambine e i bambini in Siria stanno lottando per elaborare e affrontare tutto ciò che hanno subito un anno fa. All'indomani dei terremoti, l'85% dei bambini con disabilità che hanno parlato con i partner di Save the Children in Siria hanno riferito di avere difficoltà a interagire con le famiglie, gli amici, gli insegnanti e altre persone a causa delle esperienze vissute durante i terremoti. Da una nostra valutazione, condotta sia in Siria che in Turchia, è emerso che quasi il 70% degli intervistati in cinque aree della Siria ha riferito di "tristezza" tra i bambini, e circa il 30% ha segnalato casi di bambini con incubi e/o difficoltà a dormire.
In 4 aree colpite dal terremoto in Turchia, la metà delle famiglie intervistate (51%) ha riferito di cambiamenti nello stato psicologico o nel comportamento dei propri figli in seguito ai terremoti, con il 49% che ha mostrato segni di ansia e il 21% che ha manifestato comportamenti aggressivi.
Sasha Ekanayake, Direttore Paese di Save the Children per la Turchia, ha dichiarato: "Il terremoto può anche non essere più nei titoli dei giornali, ma il suo impatto si fa ancora sentire qui in Turchia. Siamo sulla strada della ripresa, ma la realtà è che un bambino su tre tra quelli colpiti dal terremoto è ancora bloccato in piccole tende e container: non sono state distrutte solo le abitazioni, ma anche la vita che questi bambini conoscevano un tempo".
Terremoti Turchia e Siria: il nostro intervento in un anno
A seguito dei terremoti in Turchia e Siria a febbraio 2023, abbiamo aiutato 982.858 persone, tra cui 512.441 bambini, in entrambi i Paesi. Questo include:
- 123.667 persone con alloggi e beni di prima necessità,
- 312.710 persone con supporto per l'acqua, i servizi igienici e sanitari,
- 62.298 persone con servizi medici e sanitari (solo in Siria),
- 38.039 bambini con supporto per l'istruzione,
- 380.659 persone con supporto per il cibo e i mezzi di sussistenza, incluso il denaro contante,
- 59.977 persone con supporto per la nutrizione,
- 81.182 persone con servizi per la salute mentale e la protezione dei bambini.
Lavoriamo in Turchia dal 2013. Quando si è verificato il terremoto, siamo stati una delle prime organizzazioni a fornire vestiti, acqua e cibo alle famiglie colpite. Abbiamo lavorato con otto organizzazioni partner turche per sostenere oltre 317.000 persone. Abbiamo fornito spazi sicuri per l'apprendimento, materiale scolastico e formazione degli insegnanti per aiutare i bambini a continuare la loro istruzione. Abbiamo anche costruito case, fornito sostegno alla salute mentale e distribuito forniture vitali. Sosteniamo le bambine e i bambini in Siria dal 2012, aiutando le famiglie sfollate a causa del conflitto in corso e della crisi economica. Per questo siamo stati pronti a rispondere ai terremoti entro 48 ore, iniziando a fornire materassi, vestiti caldi, cibo e combustibile per il riscaldamento in condizioni invernali difficili. Grazie alla nostra rete di partner che lavorano nel nord-ovest della Siria, siamo stati rapidamente in grado di espanderci per fornire un rifugio sicuro.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.