G7: chiediamo la difesa dei diritti dei bambini

Save the Children in Ethiopia

Il 13 giugno si riuniranno in Puglia i leader dei Paesi del G7, gli impegni che prenderanno saranno decisivi per lo scacchiere politico mondiale. A fronte dell’intensificarsi dei conflitti, dei divari economici e sociali e della crisi climatica, sottolineamo che i diritti delle bambine, dei bambini e degli adolescenti devono essere al centro dell’agenda del summit.

G7: agire ora per la difesa di bambini e bambine

I numeri della scolarizzazione a livello mondiale rimangono ancora drammatici: Sono 250 milioni le bambine e i bambini che non vanno a scuola nel mondo. Uno su due dei minori non scolarizzati vive nei 36 Paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici. Nel 2022 un bambino su sei viveva in una zona di guerra, un totale di 468 milioni. Nello stesso anno sono aumentate del 13% le gravi violazioni nei confronti dei bambini in contesti di conflitto, con una media di 76% al giorno. 

Nel continente africano si trovano 183 milioni di bambini e bambine che vivono in zone di conflitto armato. La crisi climatica esacerba la situazione, contribuendo a portare almeno 33 milioni di persone nell’Africa orientale e meridionale a livelli emergenziali di insicurezza alimentare. Dei 774 milioni di minori che subiscono le conseguenze del duplice impatto di povertà e rischio climatico, il 40% si trova in Africa subsahariana.

Il diritto all’educazione e la crisi educativa devono essere perno delle azioni dei Paesi dei G7. C’è bisogno che il gap dei di finanziamenti per l’educazione a livello globale siano colmati: i fondi multilaterali come la Global Partnership for Education e Education Cannot Wait devono essere pienamente finanziati, garantendo finanziamenti aggiuntivi. Inoltre, la cooperazione con i paesi partner in Africa è un punto chiave per sostenere sistemi educativi di qualità, inclusivi e resilienti e assicurare gli impegni presi nei precedenti summit per garantire alle bambine e alle ragazze un’educazione di qualità.

Ai leader del G7: le nostre richieste per cambiamenti climatici

Per affrontare la sfida rappresentata dai cambiamenti climatici, chiediamo ai membri del G7:

  • L’impegno per la definizione di un nuovo obiettivo finanziario globale ambizioso, New Collective Quantified Goal (NCQG) in vista della COP28.
  • Il sostegno al Fondo per Perdite e Danni, assicurando finestre di finanziamento a diretto beneficio dei bambini.
  • La volontà di attuazione dell'accordo preso a COP28 sulla transizione dai combustibili fossili, impegnandosi a realizzare piani di transizione nazionali allineati all’obiettivo del 1,5°C, che includano l'abbandono graduale di carbone, petrolio e gas.

Rimarchiamo che i giovani devono essere riconosciuti come agenti chiave di cambiamento nell'affrontare la crisi climatica, garantendo il loro diritto di espressione e la loro partecipazione alla definizione delle politiche climatiche a livello locale, nazionale e globale.

Ai leader del G7: le nostre richieste per migrazioni

Le nostre richieste in tema di migrazioni sono:

  • Garantire canali migratori sicuri e regolari di ingresso, che avrebbero ricadute positive per tutte le parti coinvolte.
  • Promuovere il rispetto dei diritti umani e lo sviluppo sostenibile dei Paesi di origine, transito e destinazione.
  • Assicurare la protezione delle persone più vulnerabili, inclusi i minori, e garantire l’accesso alla protezione e ai servizi di base, incluse l’istruzione e le cure mediche gratuite.

A livello globale, sosteniamo che è necessaria la cancellazione rapida e completa del debito per i Paesi vulnerabili a basso reddito. Inoltre, i negoziati multilaterali alle Nazioni Unite sono essenziali per impiantare un meccanismo di ristrutturazione del debito che includa tutti i creditori, accessibile a tutti i Paesi a basso e medio reddito.

Ai leader del G7: le nostre richieste per la pace e i diritti umani 

  • Per ultimo, la pace e la difesa dei diritti umani devono rimanere uno sforzo unanime dei leader del G7. Il rispetto del diritto internazionale umanitario, inclusi i principi di distinzione, proporzionalità e precauzione, è imprescindibile per la difesa dei bambini e delle bambine che nel mondo soffrono delle violenze e dei conflitti armati, a cui bisogna mettere fine. 
  • Condannando inequivocabile e senza ambiguità tutte le violazioni del diritto internazionale umanitario messe in atto da qualsiasi attore in ogni conflitto, e assicurare tempestivamente l’assistenza umanitaria alle popolazioni colpite.

Per approfondire, leggi il comunicato stampa

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