Nuovi naufragi nel Mar Mediterraneo
Ci sono stati due nuovi naufragi in una delle rotte più letali al mondo: il Mediterraneo. Solo nel 2024, più di 5 persone al giorno sono morte o disperse, oltre 920 persone in totale.
La notizia degli oltre 24 bambini dispersi negli ultimi naufragi nel Mediterraneo è una tragedia che dovrebbe svegliare i governi Europei. Quante vite spezzate serviranno prima che i leader investano in un sistema di ricerca e soccorso coordinato e in vie di accesso sicure?
vite spezzate nel mediterraneo
Nel Mediterraneo negli ultimi 10 anni sono più di 29.800 le vittime. Uomini, donne e bambini, in fuga da guerre, povertà, fame, conflitti, crisi umanitarie, continuano a morire nel tentativo di raggiungere un futuro possibile in Europa.
Altre due tragedie si sono consumate ancora una volta nel Mar Mediterraneo. Una sulla rotta del Mediterraneo orientale, con decine di dispersi tra le persone migranti partite dalla Turchia, i cui 11 superstiti sono arrivati oggi a Roccella Jonica in Calabria e un’altra nel Mediterraneo centrale, i cui sopravvissuti sono sbarcati a Lampedusa.
“I minori migranti, soli o con le famiglie che tentano di raggiungere un luogo sicuro in Europa, affrontano pericoli di ogni sorta e sono esposti a rischi altissimi di violenza, tratta, sfruttamento fino a quello estremo di perdita della vita, come troppo spesso ci riportano le cronache. Save the Children rinnova l’invito alle istituzioni italiane ed europee a un’assunzione di responsabilità affinché mettano al primo posto la vita delle persone in ogni decisione sulle politiche migratorie. Il recente G7 ha voluto assumere un impegno di contrasto ai trafficanti di esseri umani, ma a livello europeo tale impegno non può prescindere dall’attivazione di un sistema di ricerca e soccorso in mare. Tale impegno va accompagnato anche dall’apertura di vie regolari di accesso, tra cui corridoi umanitari e di evacuazione per le persone in fuga, ricongiungimenti familiari più rapidi e visti per studio” ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children.
Il nostro intervento
l nostro team è intervenuto a Roccella Jonica e a Lampedusa fin dalle prime fasi dello sbarco per assicurare supporto e protezione alle persone sopravvissute. Scopri di più sul nostro intervento per i minori migranti in frontiera Sud e Nord.
Invitiamo le istituzioni italiane ed europee a un’assunzione di responsabilità per mettere al primo posto la vita delle persone in ogni decisione sulle politiche migratorie, attivando un sistema europeo di ricerca e soccorso in mare e aprendo vie legali di accesso.
Per approfondire, leggi il comunicato stampa.