Colombia: giovani chiedono ai politici la fine della violenza minorile
Fernando López
Inizia a Bogotá la Conferenza ministeriale globale sulla fine della violenza contro i bambini (EVAC), dove bambini e bambine chiedono ai politici di fare il possibile per contrastare la violenza contro di loro.
La metà dei bambini del mondo ogni anno subisce brutalità o abusi: un fenomeno che ha conseguenze devastanti per la loro crescita.
La violenza minorile
Abuso fisico, sessuale, emotivo e abbandono: sono tutte forme di violenza che ogni anno colpiscono un miliardo di minori in tutto il mondo. Le conseguenze per la loro crescita sono enormi, che possono influenzare anche la vita adulta, portando a problemi di salute mentale e sociali come l’abuso di sostanze.
L’intensificarsi della crisi climatica, i conflitti in corso ed emergenti e il mondo digitale in rapida espansione stanno aumentando la vulnerabilità dei più piccoli esponendoli a nuovi rischi.
Una delle maggiori sfide per comprendere la portata della violenza infantile è la mancanza di dati completi. Gran parte delle violenze avviene a porte chiuse, non viene denunciato e rimane nascosto a causa dello stigma, rendendo difficile stabilire quanti minori siano colpiti.
Ma l’impatto è chiaro: la violenza infantile può inficiare su anni di investimenti nell’istruzione, nella salute e nel benessere, con effetti prolungati anche nell’età adulta.
La voce degli attivisti
Dodici giovani sostenitori in rappresentanza di nove Paesi , tra cui Colombia, Nepal e Zimbabwe, stanno condividendo, durante la conferenza, le loro storie e i loro appelli al cambiamento per quella che spesso è una "crisi invisibile".
“Vedo come la violenza ci colpisce giorno dopo giorno, come i nostri sogni vengono infranti dalla paura, e questo mi spinge ad alzare la voce a favore dei bambini e degli adolescenti”, ha detto Salome, 16 anni, dalla Colombia, dove 2 ragazze e ragazzi su 5 subiscono violenza durante la loro infanzia.
“È essenziale che i minori siano inclusi nelle conversazioni e nelle decisioni che influenzano le nostre vite, poiché le nostre intuizioni ed esperienze hanno un valore inestimabile nella lotta contro la violenza”, ha affermato Shekinah, 16 anni, dello Zimbabwe, durante un evento collaterale dell’EVAC da noi organizzato questa settimana, dal forum delle organizzazioni della società civile e dai partner.
Sahadip, 16 anni, del Nepal, ha detto: “Il silenzio non è una soluzione per porre fine alla violenza contro i bambini, [né possiamo rimanere] in silenzio di fronte ai problemi che affrontiamo”.
Le nostre richieste
Chiediamo ai governi presenti alla conferenza EVAC di impegnarsi a realizzare sistemi completi di protezione dell'infanzia che proteggano tutti i bambini da ogni forma di violenza, garantendo anche che questi sistemi mantengano i bambini al sicuro online e raggiungano coloro che potrebbero avere difficoltà ad accedere ai servizi, come i bambini colpiti da conflitti, disastri, sfollamenti e migrazioni.
“Immaginiamo che la metà dei bambini in ogni classe del mondo affrontino la violenza ogni anno, sia nelle loro case, nelle loro comunità o online. Questa è la realtà per oltre un miliardo di bambini, uno su due in tutto il mondo, che subiscono abusi fisici, emotivi o sessuali. E la verità è che i progressi verso la fine della violenza contro i bambini stanno facendo passi indietro. Per troppo tempo la violenza infantile è stata una crisi invisibile. Questa conferenza è un’opportunità per i leader mondiali di cambiare la situazione e garantire che ogni bambino possa crescere libero dalla paura, dal danno e dall’abuso” ha dichiarato Inger Ashing, Direttrice Generale di Save the Children International.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.