Gaza: nuova escalation di violenza

Nella Striscia di Gaza da martedì arrivano le notizie di nuovi attacchi aerei israeliani. Una nuova escalation di violenza nella Striscia di Gaza, che colpisce anche il sud di Israele, sta minacciando la sicurezza di bambini bambine, che vivono nel terrore in cerca di un rifugio, mentre tutte le scuole sono chiuse. 

Una nuova escalation di violenza a Gaza

La nuova escalation di violenza a Gaza non può far altro che riaccendere la paura per la popolazione palestinese e israeliana. In seguito al lancio di razzi da Gaza verso il sud di Israele, i cittadini che vivono nelle città lungo la barriera perimetrale di Gaza hanno ricevuto istruzioni per l’evacuazione o per proteggersi in luoghi sicuri. 

Con la chiusura dei valichi di Erez e Kerem Shalom, controllati da Israele, il personale umanitario e i beni di prima necessità come medicinali, cibo e carburante non possono entrare a Gaza. Secondo il Ministero della Sanità palestinese, la chiusura dei valichi ha finora impedito a 292 pazienti di accedere a cure mediche essenziali in ospedali al di fuori di Gaza, tra cui 15 pazienti che necessitano di cure urgenti e potenzialmente salvavita. Nel 2022, almeno tre bambini sono morti a causa della negazione del permesso di ricevere cure in ospedali al di fuori della Striscia di Gaza.

Bambini e famiglie intrappolati nella Striscia di Gaza

Questa è la sesta escalation di violenza in 16 anni per i bambini e le famiglie di Gaza, costretti a vivere sotto il blocco terrestre, aereo e marittimo imposto dal governo di Israele. Le bambie e i bambini rappresentano il 47% dei due milioni di abitanti di Gaza, e oltre 800.000 non hanno conosciuto altro che le condizioni di vita imposte dal blocco.

Le notizie di attacchi aerei israeliani hanno riportato alla mente di tutti traumatici ricordi: nei Territori Occupati Palestinesi, solo due anni fa, a maggio, in 11 giorni sono stati uccisi 261 palestinesi, tra cui 67 bambini.  

Ad ogni attacco aereo, il senso di sicurezza di bambini e bambine a Gaza viene distrutto. Stanno pagando il prezzo più alto per questa nuova ed ennesima escalation di violenza con conseguenze terribili per il loro benessere a lungo termine.

È necessario che le parti si adoperino per ridurre la tensione e proteggere le infrastrutture civili. Uccidere o mutilare i bambini e le bambine è una grave violazione dei diritti umani e i responsabili dovrebbero essere chiamati a risponderne. Scopri la nostra campagna “Bambini sotto attacco e chiedi insieme a noi di punire i crimini commessi contro i bambini in guerra.

FiRMA LA PETIZIONe

Per saperne di più su cosa sta succedendo nei Territori Palestinesi Occupati, su come è iniziata la guerra tra Palestina e Israele e tutte le conseguenze del blocco della Striscia di Gaza, leggi il nostro articolo, Territori Palestinesi Occupati: com’è nata la questione palestinese

Il nostro intervento 

"Il nostro team a Gaza e le loro famiglie ci dicono che non c'è un posto sicuro dove stare in questo momento. Tutti sono impauriti e cercano un riparo, le scuole sono state chiuse, mentre si consuma un altro giorno di terrore e incertezza. Se la violenza continuerà ad intensificarsi, la vita e il benessere dei bambini palestinesi e israeliani saranno minacciati." ha dichiarato Jason Lee, Direttore Paese di Save the Children per il Territorio Palestinese Occupato, attualmente a Gaza.

Il governo di Israele deve aprire immediatamente tutti i valichi di Gaza per consentire l'assistenza umanitaria salvavita a coloro che ne hanno bisogno, compreso l'accesso a cure mediche specialistiche.  

Operiamo nei Territori Palestinesi Occupati, in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, e nella Striscia di Gaza, rispondendo alle esigenze umanitarie immediate e di sviluppo a lungo termine di bambine/i e famiglie.  
Siamo attivi con programmi nei settori dell'istruzione, della protezione dell'infanzia, della salute psicosociale, fornisce mezzi di sussistenza e opportunità economiche, servizi idrici e igienico-sanitari e servizi sanitari e nutrizionali per donne e bambini/e.

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