In Afghanistan la siccità spinge alla fame
Nel 2024 in Afghanistan 7,8 milioni di bambini non avranno abbastanza da mangiare: 3,2 milioni di loro soffrono già di malnutrizione acuta. Inoltre, la situazione è destinata a peggiorare, considerando l’inverno più caldo della media e la mancanza di neve che fa temere un'ulteriore siccità.
I minori e le loro famiglie subiscono gli effetti della crisi climatica. Lanciamo quest’allarme insieme ad ONG internazionali e ad Azione Contro la Fame in Italia. La comunità internazionale che deve intervenire finanziando l’intero piano di risposta umanitaria.
Afghanistan: allarme siccità e fame
Tra il 1° ottobre 2023 e il 15 gennaio 2024, l'Afghanistan ha registrato solo il 45-60% delle precipitazioni medie rispetto agli anni precedenti. Gli esperti prevedono inoltre che tra febbraio e aprile 2024 si verifichino condizioni di temperatura superiori alla media.
Il Paese ha avuto pochissima neve quest'inverno, il che fa temere che la carenza d'acqua continuerà, dopo tre anni ininterrotti di siccità, e che la crisi umanitaria e di sviluppo dell'Afghanistan possa aggravarsi ulteriormente.
Siccità e crisi climatica spingono i bambini alla fame
L'Afghanistan è tra i luoghi del mondo che subise maggiormente le conseguenze della crisi climatica e già adesso è colpito dalla peggiore siccità degli ultimi 30 anni. Un inverno più caldo della media e la mancanza di neve sono segnali di un peggioramento delle condizioni climatiche del Paese.
Circa 25 province su 34 soffrono di condizioni di siccità gravi o catastrofiche, con ripercussioni su più della metà dei 40 milioni di abitanti.
Secondo le stime internazionali, quest'anno, 7,8 milioni di bambini non avranno sufficiente cibo. Se le condizioni di siccità continueranno, la vita dei bambini e bambine sarà ulteriormente a rischio. Quando i bambini soffrono la fame, sono più vulnerabili a gravi problemi di salute, tra cui la malnutrizione e l'indebolimento del sistema immunitario. La fame può anche causare effetti duraturi sullo sviluppo fisico e cognitivo dei bambini, oltre ad avere un impatto psicologico.
A causa della siccità, di un inverno più caldo della media e della mancanza di neve, i raccolti potrebbero ancora una volta venire a mancare, e l'impatto dei cambiamenti climatici aggravarsi. Le parole di Razia, madre di quattro figli, testimoniano già gli effetti della crisi: "Negli ultimi anni la produzione agricola è diminuita molto. Il giorno in cui mio marito trova lavoro, guadagna 250-300 afghani [circa 3-4 dollari], ma trova lavoro a malapena per uno o due giorni alla settimana. In passato la situazione era buona. In questo villaggio c'era produzione agricola e c'era lavoro per i braccianti giornalieri".
Cosa chiediamo
Nel 2023, solo il 45% del fabbisogno totale di risposta umanitaria è stato finanziato dai donatori. Senza un'urgente iniezione di fondi durante l'inverno, milioni di afghani continueranno a soffrire.
La comunità internazionale deve intervenire finanziando per intero il piano di risposta umanitaria, per impedire che altri bambini e famiglie siano spinti dall’attuale condizione di crisi, verso la catastrofe.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.