Carestia a Gaza: cosa si intende e perché è imminente?
La situazione a Gaza è catastrofica. Lo confermano i nuovi dati Integrated Food Security Phase Classification (IPC) per cui un terzo dei bambini sotto i due anni a Gaza potrebbe soffrire di malnutrizione acuta.
In questi giorni, si è sentito tanto parlare di una situazione di carestia imminente su Gaza. Ma cosa significa dire che la carestia è "imminente"? In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza su cosa si intende con il termine carestia e quali condizioni devono essere soddisfatte per dichiarare una carestia.
Che cos'è la carestia?
La carestia è la fase più grave del sistema di classificazione internazionale, cioè Integrated Food Security Phase Classification. La classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare è stata istituita dalle Nazioni Unite, dalle ONG e dai governi quasi 20 anni fa per fornire modi standardizzati per classificare la gravità dell'insicurezza alimentare.
Le classificazioni sono chiamate "Fasi" e vanno dall'insicurezza alimentare nulla o minima (Fase 1) fino all'insicurezza alimentare catastrofica o alla carestia (Fase 5). Quindi la carestia è la fase 5, la più estrema.
Cosa si intende con il termine carestia “imminente”?
Perché a Gaza la carestia è imminente? Siamo di fronte ad una condizione catastrofica. Si stima che la carestia è imminente nel nord di Gaza e che ci sia il rischio di una carestia anche per i bambini e le famiglie nel resto della Striscia di Gaza. Questo perchè, 1,1 milioni di persone in tutta Gaza, almeno la metà della popolazione, stanno affrontando una situazione di insicurezza alimentare catastrofica e si trovano nella Fase 5 di IPC, ovvero nella fase più estrema. Motivo per cui gli esperti segnalano come imminente l’inizio della carestia.
Solo perché una carestia non è ancora stata dichiarata, e viene invece definita "imminente", non significa che le persone non stiano già morendo di fame. Molto prima che venga raggiunta una soglia di carestia, le persone stanno morendo. Tuttavia, significa che, se la situazione a Gaza continuerà come ora, sempre più bambini e famiglie dovranno affrontare la fame estrema e sempre più persone moriranno fino a quando non verrà raggiunta la soglia molto alta della "carestia", secondo quanto affermato da IPC, entro la fine di maggio. Sono già state superate la fase 2 e la fase 3 per dichiarare una carestia.
Quali condizioni devono essere soddisfatte per dichiarare una carestia?
La dichiarazione di carestia è una mossa estremamente significativa da parte dei governi e di un gruppo di lavoro tecnico che include le Nazioni Unite, in risposta a una crisi di fame grave ed estrema che sta già mietendo vittime. L'IPC classifica la carestia quando sono soddisfatte tutte e 3 le soglie di fame, malnutrizione e mortalità:
- 1. Una carestia può essere dichiarata quando in un'area almeno il 20% delle famiglie deve far fronte a un'estrema mancanza di cibo,
- 2. Almeno il 30% dei bambini soffre di malnutrizione acuta,
- 3. Ogni 10.000 persone, due muoiono ogni giorno per fame vera e propria o per l'interazione di malnutrizione e malattie, o quattro bambini ogni 10.000.
Quali sono state le carestie nel mondo?
Nel mondo, la carestia è stata dichiarata due volte negli ultimi 13 anni: in Somalia nel 2011 e in alcune parti del Sud Sudan nel 2017. Nel Sud Sudan è stata dichiarata l'ultima carestia, quando quasi 80.000 persone si sono trovate in condizioni di carestia (IPC Fase 5) in alcune parti dello Stato di Unity, nel centro nord. È importante considerare anche che per dichiarare la carestia, le autorità del Paese in questione devono approvare questa classificazione.
Una dichiarazione di carestia obbliga ad agire?
La dichiarazione di carestia non comporta obblighi vincolanti, ma serve a focalizzare l'attenzione nazionale e globale sul problema. Sono mesi che chiediamo di agire, ma una dichiarazione di carestia dovrebbe mettere in primo piano la criticità senza precedenti di questa situazione, passando dal tentativo di prevenire una carestia a quello di porvi fine.
Che venga dichiarata o meno una carestia a Gaza, è troppo tardi per i bambini che sono già morti, per quelli che moriranno presto di fame e di malattie o per quelli che dovranno affrontare conseguenze per tutta la vita a causa di una malnutrizione prolungata.
Le bambine e i bambini a Gaza stanno già morendo a causa della malnutrizione e sono molto più suscettibili a malattie e disturbi. I rapporti del Ministero della Sanità di Gaza mostrano già che almeno 23 bambini sono morti a causa della malnutrizione e della disidratazione. In questo articolo, parliamo del perchè i bambini sono le prime vittime della carestia.
La fame a Gaza è peggiorata?
Sì, il 55% della popolazione nel nord di Gaza sta affrontando condizioni di carestia, rispetto al 25% di dicembre scorso. E si prevede che la percentuale salirà al 70% entro luglio. In effetti, le ultime proiezioni rivelano che entro luglio l'intera popolazione si troverà ad affrontare le due fasi più gravi del sistema di classificazione internazionale sulla sicurezza alimentare. Ciò significa che ogni singola persona avrà esaurito tutte le scorte di cibo, che la malnutrizione acuta, la morte per fame e malattie saranno molto diffuse.
I bambini di Gaza erano già a rischio di carestia a dicembre. Con la guerra che ha decimato la produzione alimentare e i mezzi di sostentamento, e i camion di aiuti alimentari continuano a essere bloccati.
Come risolvere la carestia a Gaza?
La carestia può essere fermata, e anche nell'immediato, ma richiede misure urgenti e proattive da parte delle parti in conflitto e della comunità internazionale. Esse devono porre immediatamente un freno alla rapida escalation della crisi alimentare nella Striscia, attraverso un cessate il fuoco definitivo e immediato, mobilitare le risorse necessarie e garantire la consegna sicura degli aiuti umanitari alla popolazione di Gaza.
Per questo motivo continuiamo a chiedere:
- Cessate il fuoco definitivo e immediato come unico modo per prevenire l'ulteriore perdita di vite umane a Gaza.
- Ripristinare il libero accesso umanitario all'intera Striscia di Gaza.
- Fermare il rapido deterioramento della sicurezza alimentare, della salute e della nutrizione che porta a un eccesso di mortalità.
- La fornitura sostenuta di un numero sufficiente di aiuti, tra cui, ma non solo, cibo, medicinali, prodotti nutrizionali specialistici, carburante e altri beni di prima necessità, deve essere consentita per l'ingresso e la circolazione stradale in tutta la Striscia. Anche il traffico di merci commerciali dovrebbe essere pienamente ripreso per soddisfare il volume di prodotti necessari.
Ogni giorno senza un cessate il fuoco immediato e definitivo e un accesso illimitato agli aiuti umanitari è un altro giorno catastrofico di fame e sofferenza, un altro passo verso la carestia.
Della carestia a Gaza e dei nuovi dati IPC ne parliamo anche nell'articolo Bambini a Gaza sempre più vicini alla carestia.
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