Voci dal campo: “Sono un medico e devo fare il possibile per aiutare”
Il Dott. Yahya Saleh Mansour, 48 anni, gestisce l’ospedale di Al-Marbo che supportiamo in Yemen. Ecco la sua testimonianza sulla situazione nel Paese, dove 18 milioni di persone, quasi il 70% della popolazione, hanno un disperato bisogno di aiuti. Il sistema sanitario è al collasso e molti bambini e famiglie sono senza cure fondamentali.
“Le famiglie arrivano al nostro ospedale anche da molto lontano. Nel distretto di Suda dovrebbero esserci 21 strutture sanitarie, ma solo due sono pienamente funzionanti. Una è completamente chiusa, le altre 18 sono a corto di personale e non hanno abbastanza medicinali quindi stanno offrendo solo servizi di base, come la somministrazione di cibo terapeutico per la malnutrizione e le vaccinazioni. Per questo moltissime persone affrontano un lungo viaggio per raggiungere il nostro ospedale.
Qui abbiamo a che fare con molte malattie, come quelle causate dai parassiti che si trovano nelle acque piovane che le persone bevono. O con bambini che si ammalano perché i genitori non insegnano correttamente loro a lavarsi le mani. E infine con infezioni respiratorie causate dal freddo.
Da quando il Ministero della Salute ha dichiarato di non poter più distribuire le forniture, è Save the Children ad aiutarci con i medicinali. Quando ci capitano casi gravi, li trasferiamo all’ospedale di Amran, a 50 km di distanza da qui.
Ci sono persone che non riescono ad arrivare qui quindi mi muovo io per raggiungere i villaggi e le famiglie che ci abitano per fornire loro le cure mediche di cui hanno bisogno e vaccinare i bambini. Ci impiego almeno un paio d’ore per raggiungere i villaggi. Una volta ogni tre mesi, mi alzo presto e faccio rientro solo al tramonto. Gli assistenti sociali comunicano agli abitanti quando sarò da loro per le visite, così si fanno trovare riuniti.
Lo faccio perché sento una responsabilità verso questi bambini, per la loro salute e il loro benessere. Sono persone che vivono dove vivo io. Anche se sono troppo povere per permettersi di raggiungere l’ospedale, hanno comunque bisogno di cure e assistenza medica. Sono un dottore e devo fare tutto quello che mi è possibile per aiutarli”.
Nonostante una situazione particolarmente difficile, stiamo lavorando in Yemen per curare la malnutrizione e fornire ai bambini cibo e vitamine, per aiutare le comunità con le cliniche mobili sul territorio, per proteggere i bambini offrendo loro degli spazi dove possano giocare e continuare a imparare.
Dall’intensificarsi del conflitto, abbiamo raggiunto più di 1 milione di persone, tra cui più di 660.000 bambini.