Bosnia ed Erzegovina: trasferiti i minori dal campo di Vucjak
Il gelo dell’inverno è già sceso sul campo di Vucjak e centinaia di bambini rifugiati e migranti che viaggiano da soli attraverso i Balcani restano bloccati in condizioni di forte disagio in Bosnia ed Erzegovina. Siamo impegnati nel trasferimento di altri 15 minori dal campo di Vucjack, svuotato ieri dalle autorità e in procinto di essere demolito.
I minori nel campo di Vucjak
Dall’inizio dell’estate, circa 250 bambini sono stati evacuati da questo campo, che è arrivato ad ospitare contemporaneamente fino a 2.000 uomini e 60 minori non accompagnati, secondo le stime delle organizzazioni umanitarie e della polizia. L'ex sito di smaltimento dei rifiuti, che è circondato da campi minati in una foresta, era stato convertito in un campo profughi nel giugno 2019 ma non ha mai offerto un adeguato riparo, acqua pulita o vestiti ai tantissimi bambini bloccati lì nel tentativo di raggiungere l’Europa.
Ieri otto autobus sono stati inviati a Vucjak come previsto per il trasferimento di circa 370 uomini nel centro di accoglienza temporanea di Usivak, a Sarajevo e altri sei autobus hanno portato i rimanenti 280 rifugiati di Vucjak in un altro campo a Blazuj.
Le testimonianze dei bambini supportati a Vucjak
Secondo le testimonianze dei nostri operatori sul campo si registrano continuamente nuovi arrivi nei campi, e nel corso del 2019 abbiamo supportato circa 2.000 minori non accompagnati e rifugiati in Bosnia, con una presenza dentro e fuori dai campi a Una Sana e a Tuzla, due dei Cantoni in Bosnia ed Erzegovina dove è maggiore la presenza di famiglie, bambini e minori non accompagnati.
Aaza, di 14 anni, viveva a Vucjak da alcune settimane, dopo aver lasciato l'Afghanistan 18 mesi fa per venire in Europa: “Ci sentivamo spaventati sulle montagne. Eravamo in tre o quattro, e c'erano anche i lupi. Questa è la parte spaventosa, ma abbiamo paura anche della polizia. Vogliamo che le persone che sono qui arrivino in Europa. Io voglio andare in Francia. "
In alcuni casi i bambini viaggiano in gruppo con uomini adulti single che non sono loro parenti, e questo li espone a una serie di rischi.
La chiusura del campo di Vucjak
Il campo di Vucjak sta chiudendo perché non era un luogo adatto. I bambini ora si trovano in luoghi più sicuri, ma devono ancora affrontare tanti rischi. Il governo nazionale e l'UE devono agire e trovare soluzioni adeguate, compreso un riparo adatto per rifugiati e migranti, in particolare per i ragazzi e gli altri gruppi vulnerabili.
Il nostro intervento
Siamo attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, nei centri di accoglienza, per fornire assistenza a minori non accompagnati o che hanno smarrito i parenti, e alle famiglie con bambini. Disponiamo di team mobili per facilitare l'accesso ai luoghi di accoglienza, la registrazione, la consulenza legale e altri servizi essenziali per chi è appena arrivato, per le persone che non hanno trovato rifugio o per quelle che sono state respinte dalla Croazia.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.