Violenza sulle donne e stereotipi, cosa pensano gli adolescenti
Inizia a farsi strada tra gli adolescenti una maggiore consapevolezza rispetto al tema della violenza sulle donne, ma ancora troppe ragazze subiscono molestie in luoghi pubblici, avances o apprezzamenti sessuali.
Una ricerca Ipsos sugli stereotipi di genere
In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne è stata realizzata una ricerca Ipsos (su un campione di ragazze e ragazzi tra i 14 e i 18 anni) per indagare la percezione degli stereotipi di genere nelle opinioni e nei comportamenti degli adolescenti in Italia.
Alcuni dati della ricerca
Il 70% delle adolescenti dichiara di aver subito molestie in luoghi pubblici e apprezzamenti sessuali e al 64% di loro è capitato di sentirsi a disagio per commenti o avance da parte di un adulto di riferimento. Ancora poche quelle che denunciano le molestie, sia per paura della reazione (29%) che per vergogna (21%).
Anche il mondo virtuale restituisce uno scenario in cui il 39% dei ragazzi e delle ragazze in Italia sono esposti online a contenuti che giustificano la violenza contro le donne, con una forbice che si allarga dal 31% dei maschi al 48% delle femmine.
Tra le ragazze il 41% ha visto postare dai propri contatti social contenuti che l’hanno fatta sentire offesa e/o umiliata come donna, e di queste un 10% si è sentita maggiormente esposta durante il lockdown. Il sondaggio mostra anche che il lavoro per contrastare i pregiudizi è ancora lungo, al punto che il 15% degli adolescenti (il 21% tra i maschi e il 9% tra le ragazze) pensa che le vittime di violenza sessuale possano contribuire a provocarla con il loro modo di vestire e/o di comportarsi.
Nella percezione degli adolescenti l’aspetto fisico gioca ancora un ruolo fondamentale. Il 57% degli intervistati pensa che la bellezza femminile possa essere uno strumento per il successo (il dato maschile sale a 63%), una percezione che si conferma nel 46% degli intervistati che affermano che per le femmine essere attraenti è più importante che per i maschi (il 39% delle ragazze intervistate ne è convinta, percentuale che aumenta al 53% nei coetanei maschi).
C’è poi uno zoccolo duro di intervistati che pensa che affermarsi nel mondo del lavoro sia più importante per i maschi che non per le femmine (quasi il 40% dei maschi ne è convinto, contro il 21% delle ragazze), come anche avere un’istruzione universitaria sia più importante per un ragazzo che per una ragazza (è così per quasi 1 ragazza su 10 e quasi 1 ragazzo su 5).
Nel quotidiano le ragazze si scontrano con la realtà che le vede spesso nella condizione di sentirsi svantaggiate rispetto ai coetanei maschi. Oltre la metà di loro (54%) dichiara di essersi sentita svantaggiata per il solo fatto di essere una femmina, spesso o almeno qualche volta. Più di 2 adolescenti su 3 (64%), hanno sperimentato sulla propria pelle il disagio di fronte a comportamenti, commenti o avances subite da parte di adulti di riferimento, il 70% delle intervistate dichiara di aver subito molestie o apprezzamenti sessuali, quasi una su tre è stata palpeggiata in luoghi pubblici (31%).
Violenza in crescita sulle più piccole
Secondo i dati Istat 8 milioni 816 mila di donne (il 43,6%) dai 14 ai 65 anni, nel corso della loro vita, hanno subito una qualche forma di molestia sessuale.
In generale, l’incidenza delle ragazze che hanno denunciato di essere state vittime di reati a sfondo sessuale è di gran lunga superiore a quella dei ragazzi. Tra chi denuncia, in base ai dati del Servizio analisi criminale della Polizia, quasi 8 su 10 sono ragazze, soprattutto per casi di violenza o atti sessuali ai loro danni. A volte si tratta di reati - adescamento, violenza e atti sessuali - su ragazzine che non hanno ancora compiuto 14 anni.
Educazione e istruzione per contrastare la violenza
Da un lato dobbiamo potenziare la rete di protezione, per sostenere le donne che vogliono affrancarsi dalla violenza domestica, dall’altro bisogna agire sulla prevenzione della violenza di genere, andando alla radice dei comportamenti violenti, a partire dal contesto educativo, coinvolgendo gli stessi adolescenti in un impegno che li veda protagonisti. Va dato ascolto e forza a quella grande maggioranza delle ragazze che oggi ritiene inaccettabile subire ogni forma di molestia e atteggiamento violento e che individua nella condivisione con le coetanee una delle strade per superare le barriere che ancora oggi ostacolano la costruzione del loro futuro.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.