L’Organizzazione invita tutti a leggere, firmare e diffondere la petizione per chiedere che tutti i minori a rischio nel Paese possano ricevere subito gli aiuti di cui hanno disperatamente bisogno e che siano protetti nei paesi in cui sono sfollati.
Tra i Paesi più a rischio di “collasso educativo” vi è anche l’Afghanistan, dove già prima dell’escalation di violenze, i bambini avevano perso in media il 13% dei giorni di scuola.
L’Organizzazione sottolinea la necessità di una risposta urgente per evitare che la crisi peggiori con l’arrivo dell’inverno e il gelo colpisca bambini e famiglie sfollate, già allo stremo.
L'Organizzazione ha attivato un help desk con mediatori culturali nelle lingue farsi, pashtu e dari per un sostegno immediato a minori soli e nuclei familiari, in rete con l’associazionismo e gli enti locali.
L’Organizzazione chiede alla comunità internazionale di sostenere i bambini con cibo, acqua pulita, riparo e istruzione per non vanificare gli sforzi degli ultimi 20 anni.
Per anni l’UE ha fallito nella risposta ai bisogni di migliaia di bambini, adolescenti e famiglie in fuga, che nel disperato tentativo di attraversare i confini hanno incontrato respingimenti violenti e illegali.
Tutti i paesi hanno il dovere, nel rispetto del diritto internazionale, di consentire ai rifugiati la richiesta del diritto d’asilo e garantire trasferimenti sicuri e un rifugio perché possano essere protetti, in particolare i bambini.
Afghanistan secondo paese al mondo per i livelli emergenziali di malnutrizione e fame. Due milioni di bambini dipendevano dagli aiuti umanitari già prima dell’escalation del conflitto.