Il centro CivicoZero di Roma compie 10 anni!
Il centro CivicoZero di Roma celebra proprio oggi 10 anni dalla sua apertura. Un percorso importante quello di questa struttura, che dal 2009 a oggi ha accolto circa 11.150 minori e neomaggiorenni migranti non accompagnati. In questi 10 anni gli operatori del centro hanno incrociato le storie di minori, a volte poco più che bambini atre volte adolescenti, arrivati in Italia dopo viaggi terribili, lunghi e pericolosi. Nel centro CivicoZero questi minori hanno trovato la protezione di cui avevano bisogno e hanno avuto la possibilità di avviare il proprio percorso di inclusione nel tessuto sociale.
Cosa offre il centro civicozero
Dai servizi di prima necessità - come docce, abiti, alimenti - al sostegno legale e all’accompagnamento all’assistenza sanitaria, dai corsi di lingua italiana ai laboratori artistici ed espressivi, fino all’orientamento alla formazione e alla ricerca del lavoro e alle attività culturali: tantissime le attività mirate alla protezione e all’inclusione che, da dieci anni, i ragazzi che frequentano il centro di via Bruzi 14 nel quartiere San Lorenzo di Roma, gestito dalla Cooperativa CivicoZero e parte di un più ampio progetto a livello nazionale con strutture analoghe anche a Milano, Torino e Catania, hanno l’opportunità di frequentare, con il sostegno di operatori specializzati, educatori, psicologi, operatori legali e mediatori culturali.
La legge zampa
Un passo fondamentale per l’accoglienza e protezione dei minori stranieri non accompagnati è stato quello dell’approvazione, nel 2017, della Legge 47/2017 (“Legge Zampa”), una normativa considerata un modello di riferimento a livello europeo, che è stata promossa e fortemente sostenuta dalla nostra Organizzazione e da tutte le più autorevoli organizzazioni di tutela dei diritti.
Questa legge ha dato vita all’impegno degli oltre 3.000 tutori volontari in Italia (se sei interessato a diventare tutore volontario, puoi approfondire leggendo l'articolo "5 motivi pr diventre tutore volontario di un minore migrante"), che costituiscono oggi sia un punto di riferimento prezioso per i minori in tutela, sia una testimonianza quotidiana di impegno per una società più coesa e più giusta. Tuttavia, la legge deve ancora essere realizzata in tutti i suoi aspetti e ancora mancano atti fondamentali per l’attuazione, cruciali ad esempio per l’avvio del percorso sociale attraverso il primo colloquio in accoglienza, per il rilascio dei permessi di soggiorno e per l’accertamento dell’età.
Il percorso di inclusione dei neomaggiorenni
È inoltre necessario affrontare con politiche dedicate la situazione dei ragazzi e delle ragazze che stanno per compiere i 18 anni e il cui percorso di inclusione sociale rischia di essere bruscamente interrotto. Una volta fuoriusciti dai circuiti dell’accoglienza, infatti, i neomaggiorenni patiscono la mancanza di politiche di integrazione.
Una situazione ancora più critica, a Roma come altrove, per i neomaggiorenni che attendono mesi se non anni il parere delle istituzioni per la conversione del loro permesso di soggiorno o che hanno presentato richiesta di protezione internazionale durante la minore età, vedendosela però esaminare dopo il compimento dei 18 anni e rifiutare a seguito dell’entrata in vigore del decreto sicurezza.
La testimonianza di un ragazzo di CivicoZero
Komara è un ragazzo guineano di 20 anni, in Italia dal 2017, membro della compagnia teatrale “Tokos” di CivicoZero e inserito in un percorso di formazione professionale grazie a una borsa lavoro.
“CivicoZero è la nostra seconda casa - racconta - dove possiamo divertirci e risolvere i nostri problemi. È difficile soddisfare i ragazzi disperati senza genitori, ma qui ci hanno sempre aiutato ad essere grandi e a raggiungere i nostri obiettivi. Ci hanno aperto tante strade per il nostro futuro: la scuola, il lavoro, la musica, il calcio, la palestra e il teatro”.
I centri CivicoZero in Italia
Oltre a quello di Roma, i centri CivicoZero sono presenti anche a Milano e a Torino, rispettivamente dal 2014 e dal 2015, mentre nel 2018 sono iniziate le attività nella struttura di Catania, città che rappresentano i principali luoghi di transito e di permanenza dei minori stranieri in Italia.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.