Il gioco inclusivo per i bambini con disabilità
In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità che si celebra ogni anno il 3 dicembre, vogliamo parlare del ruolo e dell’importanza del gioco inclusivo per la crescita dei bambini con disabilità.
Il gioco è essenziale per la crescita di ogni bambino e bambina. Consente loro di fantasticare, di sviluppare capacità intellettive e di relazione con gli altri. Giocare con i pari è sicuramente più stimolante perché permette di interagire, di mettersi nei panni dei coetanei, di litigare e poi di fare pace, vivendo esperienze di condivisone e di amicizia. Per questo è molto importante pensare alle possibilità di partecipazione al gioco di tutti i bambini, creando attività e giochi inclusivi.
Cos’è il gioco inclusivo?
Il gioco inclusivo è un gioco che permette a ciascuna persona di partecipare alle attività e di trovare il suo posto all’interno della dinamica del gruppo. Per i minori più fragili nulla è scontato ma nulla è impossibile. Soprattutto se chi propone il gioco lo fa in termini inclusivi.
Ed è proprio partendo dall’educazione dei bambini, dando loro voce, che possiamo aiutarli a ripensare con inclusività, in modo che possano giocare insieme senza dare per scontato che giochi e attività siano chiari e accessibili per tutti quando le proponiamo a casa, a scuola e nei diversi spazi educativi.
Anche gli stessi bambini ci guidano alla scoperta e alla costruzione di elementi facilitatori che aiutano a ridurre le barriere e a semplificare un gioco collettivo, per renderlo motivante ed inclusivo. In altre parole, guardiamo le possibilità e non i limiti perché il gioco, spontaneo o strutturato che sia, si possa definire inclusivo e accessibile a tutti. Occorre, pensare alle possibilità di protagonismo e di partecipazione di ciascuno prima di proporre giochi che potrebbero non essere accessibili. Infatti, si possono creare attività ludiche e ricreative praticabili, facendo attenzione a lasciare spazio alla creatività di bambini e bambine, senza escludere nessuno.
L’importanza del gioco inclusivo per la crescita dei bambini con disabilità
Il gioco è essenziale per la crescita di ogni bambino e così anche di tutti i bambini e bambine con disabilità. Si è detto sull’importanza del gioco, nell’evoluzione dello sviluppo di ogni minore, mentre sull’importanza del gioco per un bambino ed una bambina con disabilità se n’è parlato di più da quando la Convenzione Onu sui Diritti dei bambini e delle persone con disabilità ha dichiarato che un bambino con disabilità è prima di tutto un bambino come gli altri e come tutti deve poter giocare in un ambiente capace ad accogliere la diversità e le differenze.
Ma tra il dire e il fare, scriveva in un suo libro Pino Roveredo, ci vuole coraggio: coraggio per le comunità educanti di ascoltare e conoscere i bambini e le bambine più fragili, coraggio di sperimentare in ogni forma di gioco modalità e strategie che rendano gli spazi scolastici e sociali autentici luoghi di incontro perché anche nel gioco si attivino percorsi di inclusione. Approfondiamo l’argomento dell’importanza del gioco inclusivo per i bambini con disabilità con Elena Dottore, presidente dell’Associazione La Nostra Comunità, ente aderente alla nostra Rete Zero-Sei.
Gioco al centro: un progetto per la costruzione di parchi inclusivi
A Milano, grazie a una forte azione di rete, è stato realizzato “Gioco al Centro”, un progetto che partendo dalla volontà di creare un parco gioco inclusivo in ogni municipio, ha coinvolto anche l’associazione “La Nostra Comunità”.
Questo percorso, ancora in atto, sta insegnando molto a educatori e operatori sul gioco inclusivo e su come solo insieme agli altri (bambini, famiglie, scuole, servizi, comunità territoriali) sia possibile non solo trasformare un parco pubblico in uno spazio di gioco e di incontro per tutti e tutte, ma cambiare il paradigma di intervento sulla disabilità e sull’inclusione.
Il progetto ha richiesto conoscenza, tempo, collaborazione , esperienza con i bambini e le bambine con disabilità; oggi per Milano questa è una pratica di comunità educante inclusiva che sta avendo un impatto su tutta la cittadinanza. Dal monitoraggio e dall’ascolto dei partecipanti al progetto è nato anche un Decalogo del parco giochi inclusivo in cui si possono leggere diverse indicazioni per orientare progettualità simili.
“Se lo abbiamo fatto noi lo possono fare tutti” dicono i protagonisti di questo progetto, ma per farlo ci vuole coraggio. Per “andare oltre”, come sosteneva il pedagogista Andrea Canevaro, e credere nell’educazione inclusiva che ha il dovere di essere appassionata di futuro.
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