L’esperienza delle borse di studio Fuoriclasse
Da settembre, nell’ambito del programma Fuoriclasse, è partita a Torino la sperimentazione delle borse di studio, con l’obiettivo di sostenere venti ragazzi fino al raggiungimento dell’obbligo scolastico, attivando un percorso condiviso con lo studente, la famiglia e la scuola.
I diversi attori in gioco prendono un preciso impegno attraverso la stipula di un vero e proprio patto formativo: questo prevede da un lato la garanzia da parte del ragazzo della piena fruizione della borsa di studio e di frequentare il centro educativo fuoriclasse come volontario peer, dall’altro l’impegno da parte di famiglia, scuola e associazioni del territorio di sostenerlo nel suo percorso, di partecipare al processo di monitoraggio e valutazione affinché si possa collaborare nel migliore dei modi per il suo successo formativo.
Il contributo economico erogato viene utilizzato per spese direttamente connesse al percorso scolastico, come l’acquisto di libri o divise necessarie, il materiale didattico, gli abbonamenti al trasporto pubblico per raggiungere la scuola.
Crescere alle scuole superiori
La scelta della scuola è motivo di soddisfazione per la maggior parte degli studenti. Gli indirizzi professionali e tecnici entusiasmano i ragazzi e li invogliano a sperimentarsi nel proprio percorso formativo. Come in tutti i percorsi di crescita e cambiamento, non mancano però le difficoltà: in alcuni casi si è affrontato il rischio di abbandono scolastico, in altri la sfida di cambiare in itinere l’indirizzo di studio per aggiustare il tiro.
Poiché il progetto educativo è personalizzato, è possibile seguire attentamente i singoli percorsi scolastici: gli studenti vengono accompagnati a sviluppare consapevolezza di sé e delle proprie scelte, capacità di problem solving, di esprimere idee, di relazionarsi con gli altri, di gestire le emozioni.
Un docente tutor racconta: “V. è migliorato molto dall'inizio dell'anno, sia a livello scolastico sia nel comportamento in aula; ora sembra molto contento delle lezioni e materie che segue ed ha instaurato un buon rapporto con tutta la classe. Ci auguriamo che non si accontenti e si impegni per alzare i voti sufficienti. Crediamo che questa esperienza possa essere davvero utile a V.: per essere maggiormente responsabilizzato, per aprirsi di più e riuscire ad instaurare buone relazioni anche con ragazzi più piccoli”.
Non solo studenti
Al centro educativo fuoriclasse, i ragazzi sono coinvolti come volontari, per valorizzare le loro competenze e aiutare i più piccoli nell’apprendimento. Gli studenti delle borse di studio sono orgogliosi di questa opportunità e stanno dimostrando responsabilità e partecipazione. Il loro protagonismo è fonte di grande motivazione anche per i più piccoli. Come volontari, sentono che è data loro fiducia e libertà di espressione in un contesto protetto e conosciuto: molti esprimono la voglia di tornare in un luogo in cui si sono trovati bene e mostrano il desiderio di essere sostegno per gli altri.
“L’esperienza al centro educativo sta andando benissimo: adoro aiutare i bambini e loro sono molto simpatici. Mi sta facendo crescere come educatrice: nel periodo delle vacanze estive farò l’animatrice ai centri estivi!”.
“Questa esperienza è qualcosa di importante, che ci sta facendo cambiare perché stiamo passando dalla parte degli educatori. Abbiamo una grossa responsabilità in quanto ci poniamo come esempio per i bimbi”.
Il tutor dell’equipe fuoriclasse osserva: “È molto interessante sentirli parlare della loro esperienza al centro educativo e notare i cambiamenti col trascorrere dei mesi. Se all’inizio il sentimento prevalente era quello della paura di non essere all’altezza, oggi sento che ognuno di loro ha trovato un proprio posto e ruolo. Da semplici esecutori di mansioni concordate, alcuni di loro sono diventati anche attori di proposte”.
Lo strumento privilegiato di questo percorso formativo è la relazione, che tiene conto dei diversi soggetti implicati, di ruoli e responsabilità reciproci.
Un percorso così costruito ha l’obiettivo ambizioso di formare dei cittadini attivi e responsabili, perché in uno spazio di riconoscimento reciproco ciascuno non teme di aprirsi all’altro per ciò che è, uscendone arricchito, trasformato, rafforzato, migliorato.