La scuola di civico zero non va in vacanza
I corsi di italiano presso i centri Civico Zero abbracciano tutti i livelli linguistici, superando il concetto comunemente inteso di Quadro comune europeo per la lingue e accogliendo dalle ragazze e i ragazzi non alfabetizzati a quelli che stanno preparando l’esame di licenza media presso i Cpia.
Le classi resteranno aperte anche durante i mesi estivi!
La nostra metodologia Clio (Cantiere linguistico per l’integrazione e l’orientamento) dedicata ai minori stranieri non accompagnati – nata con un progetto omonimo finanziato dal fondo europeo per l’integrazione di cittadini di Paesi terzi 2007-2013 e in continuo aggiornamento anche grazie al progetto Together – non solo si avvale di un approccio umanistico-affettivo, ma si fonda sul principio dell’apprendimento attraverso il fare e quindi sulla sperimentazione di situazioni o attività connesse alla quotidianità, al soddisfacimento dei diritti e alla conoscenza dei doveri, cercando di favorire il più possibile il legame tra pari.
Insegnare italiano a un minore straniero non accompagnato richiede un livello di cura particolare che tenga conto del percorso migratorio, delle possibili implicazioni traumatologiche e della cultura di riferimento. I nostri docenti, oltre a essere specializzati in glottodidattica, sono preparati a gestire i diversi contesti di provenienza accordandoli in un’esperienza di classe aperta al territorio.
E così, oltre alle consuete passeggiate in città, a Catania, per esempio, sono previste in ogni ciclo di corsi visite all’Orto botanico e al Monastero dei benedettini, a Torino alla Galleria di Arte Moderna, a Palazzo Madama, ai Musei dell’Automobile, di Anatomia, del Cinema e della Frutta, a Roma, oltre a un rapporto consolidato con il Maxxi, si organizzano uscite in biblioteca, all’università e visite alle botteghe e alle officine di quartiere, a Milano viene proposta una divertente caccia al tesoro per le vie della città.
Insomma, il nostro obiettivo non è soltanto insegnare la lingua italiana, ma far sì che un minore straniero non accompagnato possa integrarsi nel tessuto sociale italiano sentendosi in primo luogo al sicuro per poi affrontare in modo sereno e consapevole il delicato passaggio all’età adulta. Un’ambizione che non va in vacanza.