Lampedusa: non si arresta il ciclo di vite spezzate


A tre anni dal tragico naufragio del 3 ottobre 2013 a largo delle coste di Lampedusa, in cui morirono 368 migranti, non si arresta il ciclo di vite spezzate, anche di bambini, nel tentativo di raggiungere l’Europa via mare. Secondo le nostre stime almeno 600 bambini avrebbero già perso la vita o risulterebbero dispersi nel Mediterraneo nei primi nove mesi del 2016, un numero che ha già superato il totale di oltre 500 minori dello scorso anno.

Degli oltre 301.000 migranti sbarcati in Europa nel 2016, il 28% è rappresentato da bambini. In Italia,  dal 1 gennaio al 26 settembre 2016, sono arrivati via mare più di 20.600 bambini, di cui la stragrande maggioranza - oltre 18.400  - sono minori non accompagnati, il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

In questi giorni, in occasione della Giornata Nazionale in Memoria delle vittime dell’immigrazione, siamo a Lampedusa per ricordare le vite spezzate dei migranti e per chiedere con forza all’Europa un impegno concreto e non più rimandabile per evitare il ripetersi di simili tragedie e favorire la protezione e l’accoglienza di chi cerca un futuro migliore nel nostro continente.

Per saperne di più leggi il comunicato

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