Libia, inaccettabili rimpatri e trasferimenti
Nella giornata di ieri tre imbarcazioni con circa 200 migranti a bordo, tra cui anche molti minori, sono state intercettate dalla Guardia Costiera libica e riportate a Tripoli. L’intera operazione è stata documentata dall'aereo Moonbird della ong Sea Watch.
La Libia non è un porto sicuro
È inaccettabile che donne, uomini, bambini, continuino a essere riportati in un Paese dove permangono, e si sono acutizzate, continue violazioni dei diritti umani e dei diritti dell’infanzia. La Libia non può essere considerata un luogo sicuro e per questo sono inaccettabili operazioni di rimpatrio o trasferimenti sia di adulti sia di minori.
Nei centri di detenzione libici continua a consumarsi una terribile violazione dei diritti fondamentali delle persone, tra cui anche molti bambini e bambine, soggetti a forme di violenza di ogni tipo, come riportato dalle Nazioni Unite e dalle testimonianze di chi riesce a lasciare il Paese.
Un ennesimo naufragio di migranti
La notizia dell’ennesimo naufragio e della perdita di vite umane al largo della Tunisia ci ricorda drammaticamente che è necessario e urgente rimettere il tema del rispetto dei diritti umani al centro delle priorità nelle politiche europee sulla migrazione.
È necessario attivare al più presto un meccanismo coordinato di soccorso e protezione tra gli Stati membri, creando vie di accesso legali e sicure dalle aree di crisi o di transito per proteggere chi ogni giorno rischia e troppo spesso perde la vita.
(Immagine di repertorio).
Per approfondire leggi il comunicato stampa.