Libri chiusi: la metà dei bambini in Italia non legge
Un recente studio della Fondazione Openpolis stima che in Italia la metà dei giovani non ha letto nemmeno un libro negli ultimi 12 mesi: è il 52,8% dei minori in età compresa tra 6 e 18 anni.
La scarsa abitudine alla lettura di così tanti minori è un problema da non sottovalutare. Attraverso i libri si crea la possibilità di conoscere nuovi mondi e nuove storie, la lettura stimola l’immaginazione e produce un impatto molto positivo sulla crescita. L’importanza della lettura è evidente anche nei dati riguardanti adolescenti e ragazzi. Secondo l’ISTAT, infatti la diffusione dei lettori risente in misura significativa del livello di istruzione: legge il 73,6% dei laureati ma solo il 48,9% fra chi ha conseguito al più un diploma superiore.
La ricerca pubblicata dalla Fondazione Openpolis sottolinea, inoltre, come il forte calo tra i giovani lettori ha interessato soprattutto l’ultimo decennio, una tendenza che è sovrapponibile agli anni in cui è aumentata la povertà assoluta delle famiglie. Questo dato indica la pericolosa correlazione tra povertà educativa ed economica. Secondo lo studio, una famiglia su 10 non ha neanche un libro in casa e, generalmente, sono proprio i nuclei più fragili che hanno minori possibilità di offrire opportunità educative e culturali. È un circolo vizioso che evidenzia l’ereditarietà di questo tipo di deprivazioni.
Secondi i dati ISTAT anche nelle abitudini alla lettura c’è un carattere di familiarità: legge libri il 66,9% dei ragazzi tra i 6 e i 18 anni con entrambi i genitori lettori, contro il 30,8% tra i figli di genitori che non leggono libri.
L’accesso all’offerta educativa e culturale viene comunque fortemente influenzata anche dalle deprivazioni territoriali. Nel Mezzogiorno i minori che non leggono sono di più, con un picco relativo alla Sicilia, dove ben il 72,60% dei minori tra 6 e 18 anni non ha letto un libro negli ultimi 12 mesi.
Passare in rassegna questi dati ci dimostra come l’ambiente in cui vivono i bambini ha un enorme impatto nel condizionare le loro opportunità di crescita e di futuro. Nell’Atlante dell’Infanzia a Rischio che abbiamo pubblicato poche settimana fa dimostriamo come pochi chilometri di distanza tra una zona e l’altra, possono significare riscatto sociale o impossibilità di uscire dal circolo vizioso della povertà. La segregazione educativa allarga sempre di più la forbice delle disuguaglianze, in particolare nelle grandi città, dove vivono tantissimi bambini, ed è lì che bisogna intervenire con politiche coraggiose e risorse adeguate.
I nostri Punti Luce hanno proprio questo intento: creare una proposta culturale nelle aree più svantaggiate delle città da nord al sud del paese. All’interno di questi spazi i bambini e le famiglie possono usufruire di numerose attività tra cui la promozione della lettura e il sostegno allo studio. In Italia siamo presenti con 23 Punti Luce e garantiamo spazi a misura di bambino e adolescente, offrendo opportunità di crescita e lo sviluppo e valorizzazione delle proprie potenzialità. Diritti fondamentali di tutti i bambini.
In questo momento è possibile supportare uno dei nostri Punti Luce, quello del Rione Sanità a Napoli, inviando un SMS al 45533 per dare a sempre più bambini la possibilità di crescere in un contesto con più opportunità, così da aumentare le loro probabilità di successo in futuro!
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