Pedopornografia e violenza online: come proteggere gli adolescenti
Gli eventi di cronaca riguardanti i casi di pedofilia online e altri contenuti violenti emersi in quest’ultimo periodo, colpiscono particolarmente. Colpiscono perché riguardano strettamente il mondo degli adulti, in generale, ma anche e soprattutto genitori e educatori.
Le tecnologie digitali sono parte integrante della vita dei bambini, delle bambine e degli adolescenti in quanto strumenti di comunicazione e relazione, di informazione, studio, creatività e partecipazione. Allo stesso tempo, abbiamo a che fare con una realtà complessa, nella quale possono trovare spazio anche situazioni spiacevoli, comportamenti a rischio, contenuti inappropriati per i più giovani (sia in riferimento all’età, sia in riferimento all’esposizione a messaggi violenti). La domanda che sorge immediata, quindi, è: come proteggere i più giovani dai rischi della Rete? Come difenderli dai pericoli della pedofilia online.
Pedopornografia: come proteggere i nostri figli?
Proteggere i nostri figli dalla pedopornografia non significa cominciare a controllare ogni singolo contenuto dei cellulari dei nostri adolescenti, ma occuparci del loro mondo, riducendo le distanze.
Il dialogo e la condivisione di regole (adeguate all’età) sull’uso delle tecnologie sono fondamentali per un’educazione positiva all’utilizzo delle tecnologie e la prevenzione deve cominciare presto, prestissimo, dato che viviamo circondati dalle tecnologie digitali: siamo onlife, le nostre vite online e offline sono connesse.
Abusi online, alcuni dati
Nel 2017 sono stati individuati quasi 80.000 URLs contenenti immagini di abuso sessuale su minori. Oltre la metà delle vittime, il 55%, ha meno di 10 anni. Nel 40% dei casi l’abusante è conosciuto online (IWF, 2017).
Nel 2018 sempre la Internet Watch Foundation ha rilevato un aumento del 32% del numero di siti che contenevano immagini CSAM (child sexual abuse material): Il 39% delle vittime aveva meno di 10 anni, il 55% aveva tra 11 e 13 anni ed il 5% aveva 14-15 anni.
Per abuso online si intende ogni forma di abuso sessuale su minori perpetrata attraverso internet e la documentazione di immagini, video, registrazioni di attività sessuali esplicite, reali o simulate. La rete e lo sviluppo delle tecnologie digitali rappresentano oggi un terreno fertile in cui il fenomeno dell’abuso sessuale a danno di bambini e ragazzi trova nuove forme di espressione attraverso l’adescamento online.
I minori e la consapevolezza dei rischi online
Il mondo online è diventato un crocevia essenziale nella vita quotidiana degli adolescenti e non solo, offrendo una vasta gamma di risorse e opportunità. Allo stesso tempo, l’ambiente digitale espone i bambini, le bambine e gli adolescenti a rischi significativi per la loro crescita, rischi da conoscere e prevenire. Essere consapevole dei rischi che si annidano online, è un primo importante passo per navigare con coscienza e saper riconoscere un pericolo.
L’ultimo resoconto sulle attività della Polizia Postale 2023 ci fornisce alcuni dati: nel 2023 sono leggermente diminuiti i casi di adescamento online di minori, ma la maggior parte di questi avviene in preadolescenza (11-13 anni), età nella quale l’uso dei dispositivi dovrebbe essere fortemente mediato dalle figure adulte. Si abbassa la soglia di età delle vittime, che sono sempre più adolescenti tra i 10 e i 13 anni, mentre il 9% delle vittime ha meno di 10 anni. In generale la fascia preadolescenziale nel 2023 è quella che ha avuto più “interazioni sessuali tecno-mediate” (206 su 351 casi totali). Dal report emerge inoltre un aumento di casi di sextortion (ovvero il ricatto online che utilizza materiale sessualmente esplicito) in adolescenza e in particolare tra i 14 e i 17 anni . In particolare, il resoconto sottolinea che i casi di sextortion a danno di minori nel 2022 erano pari a 130, mentre nel 2023 sono saliti a 136. 284 sono stati infine i casi di cyberbullismo. Questi sono solo alcuni dei dati emersi dalla nostra ricerca sulla violenza onlife nelle relazioni intime tra adolescenti in Italia, realizzato in collaborazione con IPSOS e pubblicato nel rapporto “Le Ragazze Stanno Bene? Indagine sulla violenza di genere onlife in adolescenza”.
Come supportare la “vita online” dei minori
Supportare bambini e adolescenti nella gestione della propria identità online è fondamentale per gli adulti di riferimento, sempre cercando di non risultare invadenti.
Parlare, interessarsi e prevenire sono le parole chiave, dunque, per evitare di trovarsi coinvolti in situazioni rischiose. Sebbene la pratica di verificare i contenuti a cui nostro figlio/figlia ha accesso possa essere un comportamento consigliabile nel caso dei più piccoli, facendone sempre oggetto di dialogo e come pretesto per spunti educativi, ciò potrebbe anche essere inutile e controproducente con gli adolescenti più grandi. Inutile per il moltiplicarsi di spazi, canali e “luoghi” virtuali a cui è possibile accedere con particolari abilità informatiche e controproducente, perché allontana, lede la privacy a cui hanno diritto e soprattutto interferisce con una dinamica educativa basata sulla responsabilizzazione, la progressiva autonomia e la fiducia.
Gli adolescenti dovrebbero essere supportati nel riconoscimento e nella gestione delle proprie emozioni, nello sviluppo di autonomia, responsabilità e senso etico. Devono imparare ad esercitare il proprio pensiero critico anche quando sono online, quando cioè provare empatia per l’altro è più difficile, perché scatta un meccanismo di de-responsabilizzazione e di distacco. Devono sapere che se si ritrovano in una situazione più grande di loro, possono chiedere aiuto e possono chiederlo e riceverlo anche se si sono messi nei guai.
Continua ad approfondire altre tematiche legate ai giovani e alle tecnologie digitali leggendo la XIV edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia “Tempi digitali” in cui esploriamo le opportunità e i rischi che bambini, bambine e adolescenti stanno affrontando dentro la nuova rivoluzione dell’onlife e di una vita spesa tra reale e virtuale.
Segnalare materiale pedopornografico online
In particolare, segnalare materiale pedopornografico rinvenuto online è importantissimo. Le immagini e i video pedopornografici sono la registrazione visiva della violenza sessuale commessa su un bambino, una bambina o un adolescente. Segnalare consente alle forze dell'ordine di investigare al fine di individuare non solo chi produce, detiene e condivide questo materiale ma, soprattutto, di identificare i minori presenti nelle immagini e nei video e assicurare loro la protezione e il supporto necessari.
Se si è a conoscenza di tale tipologia di reato occorre far riferimento a:
- Polizia di Stato – Compartimento di Polizia postale e delle Comunicazioni;
- Polizia di Stato – Questura o Commissariato di P.S. del territorio di competenza;
- Arma dei Carabinieri – Comando Provinciale o Stazione del territorio di competenza
- Polizia di Stato – Commissariato online.
Inoltre, attraverso la piattaforma STOP-IT, il servizio di hotline di Save the Children, parte del Safer Internet Centre Italiano gli utenti di internet possono segnalare anonimamente sia la presenza di materiale pedopornografico online (URL, P2P, ecc.); sia episodi di utilizzo della tecnologie digitali per diffondere e distribuire materiale pedopornografico (chat, profili su social network, etc.).
Ulteriori strumenti per sostenere operatori che si occupano di infanzia e adolescenza:
- “Fuori dalla rete. Procedure operative per la tutela delle vittime minorenni di abuso sessuale online”;
- “Approcci multidisciplinari per l’identificazione e la presa in carico dei minori abusati attraverso le tecnologie digitali”.
Per saperne di più e avere consigli utili sulla vita online dei più giovani, visita l’approfondimento del Progetto Generazioni Connesse sul tema dei “contenuti inadatti”.