Secondo una recente ricerca gli attacchi con gas lacrimogeni contro scuole e bambini in Cisgiordania sono raddoppiati in un anno. Solo l’emergenza Coronavirus li ha fermati.
Nonostante la proclamazione di un cessate il fuoco in Yemen, nel Paese non si è fermata la violenza. La guerra sui bambini non si arresta neanche di fronte alla grave emergenza coronavirus.
Anche i minori migranti sono profondamente colpiti dalla crisi sociale causata dal coronavirus. Per questo abbiamo attivato un programma di intervento straordinario a sostegno dei minori migranti.
Cresce la preoccupazione in Siria dove sono stati registrati i primi casi di coronavirus. La diffusione dell’epidemia in questo Paese, già provato da 9 anni di guerra, avrebbe un impatto disastroso.
In questo periodo di emergenza coronavirus stiamo dando il massimo per raggiungere il maggior numero di persone. Dagli aiuti alimentari alla distribuzione di tablet ai nuclei fragili, abbiamo raggiunto 20 mila persone con il progetto “non da soli”.
Dopo 5 anni di guerra in Yemen, la metà dei bambini ha subito conseguenze di natura psicologica a causa del conflitto, 1 su 5 vive nella paura costante e oltre 1 su 2 non si sente mai al sicuro se non è con i genitori.
In Siria oltre la metà delle scuole di Idlib sono danneggiate, distrutte o in aree troppo pericolose perché possano essere accessibili ai bambini. Nei primi due mesi del 2020, almeno 30 bambini sono stati uccisi.